Non hanno tardato a farsi sentire le reazioni politiche all'annuncio della presidente della Regione, Marini di dimettersi, con una lettera consegnata alla presidente del Consiglio regionale, Porzi.
"Catiuscia Marini ha compiuto un gesto di grande forza etica e politica", ha dichiarato a caldo il commissario del Pd dell'' Umbria Walter Verini. Che parla di "un atto non obbligato, non richiesto, ma che lei ha voluto decidere secondo i principi che ha sempre seguito: fare prima l'' interesse generale dei cittadini, quello delle istituzioni, e infine quello della comunità politica più vicina". "La presidente Marini è una persona seria - ha concluso Verini - e anche questa scelta, certamente difficile lo conferma".
Uscendo in serata dalla sede regionale, Catiuscia Marini - che vedrà discussa la propria decisione martedì prossimo 23 aprile in Consiglio - si è limitata a dire che non c'è stata pressione da Roma: "Zingaretti non mi ha chiesto di dimettermi. Mi sento molto serena perché è una decisione importante che ho preso prima di tutto per salvaguardare me stessa, per avere il diritto di essere libera di difendermi e soprattutto perché io non ho mai fatto parte di nessuna consorteria o gruppo di potere che ho anzi sempre combattuto politicamente e in maniera molto forte". Prima di salire in auto, alla domanda se le dimissioni sono irrevocabili ha risposto: "sono fatte ai sensi di una legge regionale e quindi sono ovviamente per me definitive".
Chi gongola è l'opposizione di centrodestra, in particolare con la Lega che sembra quasi pregustare il prossimo appuntamento elettorale. Non a caso in serata arriva l'annuncio che Salvini sarà a Perugia oggi pomeriggio mercoledì 17 aprile alle 17.30.
"Il 16 Aprile è una giornata storica per l' Umbria perché dopo 50 anni di malgoverno di sinistra che ha ridotto a brandelli questa regione, finalmente abbiamo la possibilità di rialzare la testa e guardare al futuro": recita una nota della Lega Umbria secondo cui però "le dimissioni della Governatrice non sono sufficienti, lei e tutta la sua casta chiedano scusa agli umbri e a tutti quei giovani che in questi anni sono stati costretti ad emigrare perché soffocati, a quanto pare, da quel sistema clientelare che più volte la Lega ha evidenziato e riscontrato. Il Pd chieda scusa ai nostri giovani e alle loro famiglie per aver tolto loro la speranza di credere ma soprattutto di crearsi un futuro migliore, chiedano scusa ai lavoratori onesti della sanità che si sono visti superare non per meriti, ma per favoritismi". "Non parliamo solo del terremoto che ha colpito la sanità - afferma ancora la Lega -, ma anche dei dati economici negativi con l' Umbria ai minimi storici, della disoccupazione in costante crescita, delle infrastrutture fatiscenti o dei fondi speciali trovati per gli immigrati, quando fuori ci sono umbri senza un tetto sopra la testa. Si dia, dunque, parola ai cittadini ritornando al voto il prima possibile. La Lega, primo partito a livello nazionale e regionale, essendo la vera protagonista in questa battaglia, visto anche il grande lavoro fatto sino ad oggi, ha già la squadra e il governatore pronti a riscattare i destini di questa regione splendida".
Perugia
17/04/2019 07:08
Redazione