Diretta Rai per la Lotteria Italia: Goracci contesta l'uso dell'immagine dei Ceri

Il consigliere regionale Orfeo Goracci (Comunista umbro) ha presentato una interrogazione alla Giunta regionale in merito alla diretta televisiva dal Palazzo dei Consoli e da Piazza Grande di Gubbio (domenica 6 gennaio) per la trasmissione televisiva di RAI 1 'La Prova del Cuoco' abbinata alla Lotteria Italia. Il motivo è quello per cui nelle tre 'finestre' dei collegamenti si è data una immagine “farsesca e negativa” della Festa dei Ceri e quindi della città. Nel rimarcare quindi che “sui Ceri non si organizzano pagliacciate o forme di scimmiottamento che ,pur essendo laico, oserei definire 'sacrileghe'”, Goracci chiede all'esecutivo di Palazzo Donini quali azioni intende intraprendere “per censurare tali negativi episodi e per evitare che fatti simili abbiano a ripetersi”. “I Ceri e la Festa dei Ceri – scrive il consigliere regionale nel suo atto ispettivo - sono il simbolo della Regione e fanno parte del Dna degli eugubini. C'è un rispetto verso questa Festa che coinvolge tutti senza distinzioni, un trasporto e una dignità che rasentano la sacralità. E non è certo un caso che da anni la Festa dei Ceri di Gubbio è candidata al riconoscimento quale bene immateriale patrimonio dell'Unesco”. Per Goracci, “le occasioni di visibilità mediatiche per una città a vocazione turistica come Gubbio e per l'Umbria sono veicoli promozionali assolutamente importanti da incentivare e sostenere. Non sta a me – spiega - dare giudizi sulla 'preparazione' di chi presenta uno spettacolo, ma è certo che al di là delle doti individuali, si avverte la necessità di studiare e conoscere almeno un po' dei luoghi di cui si parla, perché altrimenti, anziché essere il veicolo promozionale di cui si diceva, si rischia di far apparire avvenimenti straordinari alla stregua di banalissime sagre paesane, per di più di bassissimo livello”. Nella convinzione, quindi di “rappresentare la stragrande maggioranza degli eugubini”, Goracci si chiede “come sia stato possibile aver permesso di presentare per lunghi minuti un 'gioco-scommessa' dove il presentatore ha ripetutamente definito Ceraioli delle persone che trasportavano un'altra persona che accumulava 'gulane' e non so che cosa d'altro su una specie di 'barella'. E il tutto non avveniva in aperta campagna o nell'anonima piazza di una qualsiasi periferia, ma nell'Arengo del Palazzo dei Consoli di Gubbio, simbolo e cuore di una delle più belle città medievali del mondo”. Goracci ricorda come “qualche anno fa, quando Eurochocolate fece a Perugia una specie di 'alzata' e corsa con i Baci Perugina, ci fu un moto di proteste e di indignazione guidata dal 'Sindaco di allora' adeguate alla situazione, oppure che in una delle ultime serie di Don Matteo il copione dell'episodio con l'omicidio che doveva avvenire il 15 maggio è stato tagliato e riscritto da chi aveva la responsabilità di difendere e tutelare l'immagine della città. Sicuramente – scrive Goracci nella sua interrogazione - anche questo sgradevole episodio va sotto il segno di un costante e progressivo degrado e di manifesta inadeguatezza di chi non sa stare al passo con una città ricca e straordinaria come Gubbio. Usando metaforicamente i Ceri, Gubbio oggi ha un Capodieci che non arriva sulle stanghe e la 'Muta' è assolutamente inadeguata, e le 'cadute' si verificano a ripetizione. Ma questo – conclude - è un problema che riguarda gli Eugubini e la loro capacità di reazione e risposta anche se, certo, la Regione fa del suo meglio per supportare scelte devastanti”.