Erano stati arrestati alcuni giorni fa per spaccio di sostanze stupefacenti dai militari delle Stazioni Carabinieri di Gualdo Tadino e Fossato di Vico ma evidentemente, così come i primi riscontri avevano fatto presagire, il giro che avevano messo in piedi aveva anche altre complicazioni.
Finiti ai domiciliari dopo l’arresto, un uomo di Gualdo Tadino ed uno di Nocera Umbra, avevano iniziato a richiedere i soldi che avanzavano dai consumatori ai quali avevano ceduto dello stupefacente. Più precisamente uno dei due, un 36enne di Gualdo Tadino, con il concorso della moglie di 34 anni, straniera, ma da tempo residente in Italia, in maniera pressante e minacciosa inizia a chiamare una delle acquirenti che gli doveva diversi soldi per aver acquistato, in più occasioni, diverse dosi di cocaina. La donna, intimorita dalle minacce, decide di rivolgersi ai Carabinieri e di denunciare il tentativo di estorsione.
I carabinieri delle due Stazioni, dopo aver rassicurato la donna, anche mostrandole competenza e collaborazione, predispongono un servizio di osservazione e pedinamento e, proprio poco dopo che la donna, ormai stretta nella morsa delle minacce, aveva consegnato la somma contante di mille euro alla coppia, quale acconto della più consistente somma (circa 8/10 mila euro), i militari sono intervenuti ed hanno bloccato i due malfattori recuperando interamente i soldi e, dopo averli restituiti alla “debitrice”, li hanno arrestati in flagranza di reato per estorsione in concorso. Entrambi, moglie e marito, così come disposto dall’Autorità Giudiziaria, sono finiti al carcere di Capanne con l’accusa di estorsione in concorso. La donna, dopo alcuni giorni di permanenza nella casa circondariale, è uscita per poter accudire i due figli minori e si trova in regime di permanenza domiciliare nelle ore notturne e obbligo di dimora nel comune di Gualdo T., mentre il marito è tutt’ora in carcere.
Gubbio/Gualdo Tadino
19/09/2015 11:32
Redazione