La sicurezza sui luoghi del lavoro è un problema con cui l'Alta Umbria dovrà fare i conti finchè non verrà metabolizzata una cultura della prevenzione. Per le stesse carattertistiche delle imprese presenti nel comprensorio, in larga parte a conduzione familiare e con pochissimi addetti, gli investimenti in materia sono infatti ancora lontani dal determinare condizioni ottimali di lavoro. A provarlo è in maniera lampante la situazione che è stata fotografata dai dati relativi ai controlli eseguiti nei cantieri edili dal Servizio Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro dell'Asl n.1 nell'ultimo anno e mezzo. Dalle statistiche emerge che un cantiere su tre risulta irregolare.Nemmeno negli altri settori le cose vanno meglio, anzi l'incidenza è addirittura maggiore, se è vero che agricoltura e meccanico continuano a denunciare più incidenti anche per il maggior numero di addetti impiegati. "Nell'ambito del Tavolo istituzionale attivato a Città di Castello- ha detto il dirigente del Servizio Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di lavoro Anna Rita Comodi- abbiamo dato ulteriore impulso ai controlli, specialmente nel settore edile, ma resistono le criticità derivanti dalla frammentazione della manodopera e dalla precarietà del lavoro, dalla scarsa consapevolezza dei rischi e delle carente formazione".