“Per la diga di Casanuova sul fiume Chiascio, a distanza di 40 anni dall’avvio dei lavori, si apre finalmente la fase che la vedrà entrare gradualmente in funzione: un’opera di straordinaria importanza, settima per capacità di invaso in Europa, al servizio di una vasta area del territorio regionale, da cui trarranno molteplici benefici le comunità locali e l’economia regionale”. Lo ha sottolineato la presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei, che questa mattina insieme al vicepresidente e assessore alle Politiche agricole e ambientali Roberto Morroni, ha presentato il completamento dei lavori e l’avvio della prima fase degli invasi sperimentali della diga, nel corso di un evento al quale è intervenuto il sottosegretario alle Politiche agricole Francesco Battistoni, in videocollegamento con Palazzo Donini. “È stato finalmente raggiunto un primo traguardo per un’opera fondamentale, di grande interesse per la nostra regione – ha detto la presidente – e auspichiamo che ora si possa procedere con tempi ristretti alla messa in un funzione definitiva”. “È una giornata importante per l’Umbria, per la sua agricoltura e il territorio, ed anche per il Ministero delle Politiche agricole – ha detto il sottosegretario Battistoni – impegnato a stanziare ulteriori risorse nel Piano nazionale di ripresa e resilienza per le opere idrauliche e il sistema idrico e irriguo. Con la presidente Tesei e il vicepresidente Morroni – ha aggiunto – è già avviata una proficua collaborazione e verrò con piacere in Umbria per mettere in campo altri progetti utili alla regione e all’agricoltura italiana”. “Una giornata che segna una tappa storica per il futuro dell’Umbria, con l’inaugurazione dei primi invasi di una diga da cui deriveranno vantaggi straordinari per l’agricoltura umbra e sul fronte ambientale – ha rilevato il vicepresidente della Regione Morroni – Permetterà, infatti, di distribuire acqua in una porzione particolarmente rilevante del territorio regionale e disporre di acqua è poter contare su ‘oro’ per il presente e il futuro, per la valorizzazione delle produzioni agricole e l’apertura di nuove prospettive per un’agricoltura più forte. Sul fronte ambientale – ha proseguito – molti saranno gli impatti positivi, dalla messa in sicurezza delle comunità locali dal rischio esondazioni del fiume, al sensibile miglioramento del sistema idrologico su cui non graveranno più attingimenti poiché sarà utilizzata l’acqua dell’invaso, alle potenzialità di valorizzazione naturalistica e del paesaggio dello specchio lacustre della diga, lungo circa 20 chilometri, che sicuramente costituirà un elemento di forte attrattiva e caratterizzazione ambientale naturalistica”.