Esclusiva Trg: parla la cognata della "miracolata" dal beato Carlo Liviero

La “reliquia” miracolosa del vescovo “beato”: guarigione inspiegabile scientificamente, possibile per la chiesa. “Ricordo perfettamente quella sera del 1983 quando all’ospedale di Macerata, assieme a suor Riccarda e e suor Anselmina pregammo per la sorte di Domenica Mariotti, afflitta da una grave malattia, ormai senza speranza, e decidemmo di lasciare sotto il guanciale del suo letto, una reliquia di Monsignor Carlo Liviero. La mattina quella donna si alzo’ miracolosamente ed inizio’ a camminare”. E’ il racconto inedito di Suor Teresita, rilasciato in esclusiva a Trg, che all’epoca dei fatti si trovava con le altre “sorelle” nelle Marche a prestare la propria opera di assistenza negli ospedali. “Da quel momento le condizioni di salute della donna migliorarono vistosamente – prosegue suor Teresita – l’intercessione del vescovo Liviero e le preghiere avevano annientato quel male incurabile”. E' stato il cardinale Jose' Saraiva Martins, prefetto della Congregazione per la cause dei santi, a presiedere ieri mattina nella cattedrale di Citta' di Castello il rito di beatificazione di monsignor Carlo Liviero, che della diocesi tifernate fu vescovo dal 1910 al 1932 e le cui ''virtu' eroiche'' vennero riconosciute da Papa Giovanni Paolo II, nel 2000. Tra le molte personalita' religiose presenti alla cerimonia, anche il vicepresidente della Conferenza episcopale italiana e vescovo di Perugia, monsignor Giuseppe Chiaretti.