“Investire sul ‘Made in Italy’ di qualità, intelligente e sostenibile dovrà essere la priorità di qualsiasi azione politica di rilancio dell’economia italiana, unitamente ad un ritrovato interesse per l’innovazione, l’istruzione, l’integrazione sociale e le politiche energetiche e ambientali”. A dirlo da Londra Giovanni Giorgetti, presidente di ESG89 Group (www.esg89.it-com), broker internazionale di informazioni economiche sulle aziende italiane, dove ha presentato in questi giorni “The 10280 Italian Best Companies 2013-2014”, volume che analizza le società che hanno evidenziato un’elevata redditività, una buona patrimonializzazione, un basso indebitamento bancario e una tenuta o crescita del volume del valore della produzione (non sono stati analizzati i comparti bancario, finanziario e immobiliare). Dunque, sono 10.280 le aziende italiane messe sotto la lente d’ingrandimento, di cui 119 umbre. Imprese che rappresentano la spina dorsale dell’economia dell’Italia, il secondo paese manifatturiero d’Europa, dietro la Germania. E proprio da Londra ESG89 Group ha iniziato la roadmap internazionale per presentare i 10.280 imprenditori che stanno contribuendo a diffondere il Made in Italy vincente nel mondo. La presentazione è avvenuta alla presenza di un parterre di professionisti della City londinese, nella prestigiosa cornice de L’Anima, ristorante dello chef italiano Francesco Mazzei, tra i quali, Leonardo Simonelli Santi, presidente della Camera di commercio italiana a Londra, Sebastiano Amenta di Perasso consulting, Renato Andre De Andrade di hedge fund brasiliano, David Goldstaub di Nomura asset management e Georja Calvin Smith di France 24. “Sono stati esaminati i bilanci di oltre 300mila società con fatturato superiore ai 3 milioni di euro – ha ricordato Giovanni Giorgetti -. La più alta percentuale di best companies risiede nella fascia di fatturato tra i 10 e i 50 milioni, la cosiddetta media-impresa, campioni di innovazione, fantasia e caparbietà che hanno saputo resistere al perdurare della crisi, prima finanziaria iniziata nel 2008, e poi divenuta congiunturale nel Vecchio continente”. Dal canto suo Leonardo Simonelli Santi ha sottolineato “il nostro obiettivo è quello di sostenere l’internazionalizzazione delle imprese italiane, soprattutto quelle che sono già presenti sui mercati internazionali, come quelle evidenziate nel volume ‘The Italian Best Companies’. La competizione è comunque molto forte, soprattutto nei Paesi emergenti, ma l’Italia ha un tessuto imprenditoriale vincente”.
Perugia
08/03/2013 10:04
Redazione