Sono settimane dense di attività per il Soccorso Alpino e Speleologico Umbria (SASU) che, come ogni estate, vede intensificare la richiesta di interventi di soccorso. La maggior parte delle chiamare sono state per infortuni, come ad esempio all’interno di aree impervie nel Parco della Cascata delle Marmore, che hanno visto intervenire le squadre del SASU composte da tecnici, operatori e sanitari, che oltre ad accertare immediatamente le condizioni dei pazienti, hanno poi provveduto al recupero degli stessi mediante specifiche attrezzature e l’impiego di tecniche alpinistiche e mezzi di soccorso in dotazione del SASU. Di rilievo anche l’attività di ricerca di escursionisti dispersi, come quella per un giovane disperso che ha potuto solo descrivere i luoghi dove si trovava per poi diventare irraggiungibile a causa del telefono scarico. In questo caso è stata di fondamentale importanza la conoscenza del territorio da parte del personale del SASU: infatti, in pochissimo tempo, dal presidio di Castelluccio di Norcia è partito il mezzo di soccorso che ha subito rintracciato e recuperato il ragazzo. I supporti dati dalla tecnologia per gli interventi del soccorso alpino e speleologico sono di primaria importanza, ma la vera forza della struttura è data proprio dalla conoscenza diretta del territorio che permette di poter attuare interventi di soccorso anche solo sulla scorta di indicazioni visive. Non solo persone salvate, ma anche animali, come il cane recuperato sul Monte Cucco nei pressi della grotta del Boccanera: giunta la segnalazione da parte di alcuni passanti che avevano sentito il cane disperarsi bloccato su un terrazzìno sulla parete antistante la grotta, una squadra del SASU ha recuperato l’animale e poi consegnato ai Carabinieri e da questi al proprietario del fabrianese al quale era sfuggito.