Le esportazioni dell'Umbria sono aumentate nel 2012 di 7,6 punti percentuali, raggiungendo i 3,9 miliardi di euro. Tale andamento, superiore alla media nazionale (del 3,7%), ha permesso alla regione di rafforzare il proprio 16/o posto nella graduatoria nazionale per valore di export. E' quanto emerge dallo studio ''l'Italia nell'Economia internazionale 2012-2013'', il Rapporto annuale sul commercio estero dell'Ice-Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane. Al tempo stesso - è detto in una nota dell'Ice - l'Umbria ha mantenuto stabile la propria quota sul totale delle esportazioni nazionali ad un livello pari a un punto percentuale. Dal dettaglio provinciale si evince come la crescita delle esportazioni umbre sia in larga parte riconducibile al forte incremento delle vendite estere di Terni (13,2%), cui si è accompagnato l'altrettanto positivo aumento occorso a Perugia (3,9%). Il capoluogo perugino, nel dettaglio, ha esportato merci per una valore all'incirca pari a 2,3 miliardi di euro, rappresentando una quota pari al 60,2% del totale regionale. Le vendite estere dell'Umbria sono principalmente indirizzate da un lato all'area dei Paesi comunitari (Germania per 581 milioni di euro e Francia per 367 milioni di euro) cui si accompagna una forte presenza nei mercati dell'America centro-settentrionale (Stati Uniti per 581 milioni di euro e Messico per 307 milioni di euro). La regione difatti risulta rappresentativa, su scala nazionale, di quote apprezzabili sia in Messico (8,2%) sia negli Stati Uniti (2,2%). Nel 2012 si è osservata una netta crescita, rispetto all'anno precedente, delle vendite in questi mercati (negli Stati Uniti pari al 68,4%, e in Messico pari al 5,3%), oltre che nel Regno Unito (6,5%). Parallelamente si sono verificati dei decrementi dei valori di export verso Romania (-29,6%), Paesi Bassi (-8,2%) e Francia (-2,9%). Per quel che concerne le esportazioni settoriali della regione si evidenzia, per lunga tradizione, il ruolo centrale assunto dal comparto dei prodotti della siderurgia il quale, con un valore di vendite estere di circa 1,0 miliardi di euro, esprime il 26,9% dell'export regionale. Ad esso si affiancano, sia pur con valori inferiori dei rispettivi flussi, le altre macchine di impiego generale (241 milioni di euro) e gli articoli di abbigliamento (216 milioni di euro). Il 2012 ha evidenziato, rispetto all'anno precedente, una decisa crescita non solo dei prodotti della siderurgia (30,4%) ma anche di alcuni comparti di minore impatto, quali i prodotti delle colture agricole non permanenti (55,6%), gli articoli di maglieria (23,9%) e le altre macchine per impieghi speciali (17,7%). La numerosità degli operatori all'export umbri (2.816 unità) ha evidenziato, nel 2012, una crescita rispetto all'anno precedente, nella misura di 1,3 punti percentuali. Il valore medio esportato da ciascuno di questi operatori (circa 1,4 milioni di euro) risulta invece essere inferiore alla media nazionale (1,7 milioni di euro). Nei primi tre mesi del 2013 le esportazioni umbre (903 milioni di euro) sono diminuite rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, nella misura di 4,5 punti percentuali effetto in larga parte della flessione dei metalli di base e prodotti in metallo (-23,9%).
Gubbio/Gualdo Tadino
21/08/2013 15:51
Redazione