"E' evidente che siamo stretti fra il rischio di ripresa del virus e la morte dell' economia locale": lo ha sottolineato la presidente umbra Donatela Tesei, nella sua informativa all'Assemblea legislativa.
"Quindi - ha detto - c'è la necessità non solo di mantenere intatta la capacità di risposta sanitaria, ma anche di incrementarla come peraltro evidenzia il ministro Speranza sulla necessità di occupazione al massimo del 30 per centro delle terapie intensive proprio per fronteggiare una eventuale ripresa della pandemia". E' tuttavia "evidente che soltanto un ritorno rapido" al lavoro in condizioni di sicurezza "può porre rimedio a questo dramma sociale di cui dobbiamo sicuramente farci carico". La presidente ha sottolineato di aver "Cercato di tenere in tutto questo periodo un atteggiamento istituzionalmente corretto e responsabile, ma naturalmente anche finalizzato a poter dare una prospettiva di ritorno alle attività alla nostra regione. Io non ho mai fatto polemiche sterili nei rapporti con il governo". Ha poi ricordato che "è stata accolta la richiesta di ridare poteri alle Regioni, ferme restando le competenze del Governo su alcune materie, di poter fare riaperture differenziate su base regionale. Restiamo in attesa dei protocolli Inail nei settori non riaperti, anche se nel commercio al dettaglio le linee guida già c' erano perché alcune categorie merceologiche essenziali sono state riaperte prima, quindi la nostra richiesta di riaprire l' 11 maggio poteva essere accolta. Ma l'Umbria - ha evidenziato - non ha fatto nessuna ordinanza, nessun passo in avanti, per tutelare le categorie economiche che riaprendo sarebbero incappate nelle multe, per la non conformità al decreto ministeriale".