Ci vorranno due anni perchè la Regione Umbria decida se procedere con lo sfondamento per Arezzo della Fcu, ma sarebbe tempo sprecato se in questa parentesi non maturassero le condizioni politiche perchè l'intervento costituisca il prerequisito, il trampolino di lancio, per l'unico sviluppo dell'arteria ferrata che davvero sarebbe utile: la Roma-Venezia. La cosiddetta E/45 ferroviaria, ponte reale per la crescita economica dell'Umbria e dell'Altotevere, incomparabile con un tratta per Arezzo che avrebbe una pura valenza di servizio allo spostamento delle persone, non delle merci che sono il vero ago della bilancia per il benessere della comunità. Oggi c'è un importante cambiamento con l'ultimo Piano Regionale dei Trasporti dell'Umbria (2004-2013)- evidenzia il presidente della Pro Tiferno Ermanno Bianconi- nel quale finalmente si parla di una E/45 ferroviaria e della questione Sansepolcro-Arezzo ferroviaria da considerare in una logica di strategia nazionale ed internazionale specie per il settore merci che elimina pertanto ogni qualsiasi velleitario concetto di prolungamenti ad un unico binario della Fcu, specie verso Arezzo. In questo momento- puntualizza Bianconi- la maglia ferrata a doppio binario prioritaria da realizzare subito è la Arezzo-Sansepolcro-Rimini che collega il nodo ferroviario di Rimini con quello di Arezzo. Spetta a questo punto alle Regioni Umbria, Toscana, Marche, Emilia-Romagna e Veneto, la responsabilità di operare assieme alle FFSS ad un cambio di tendenza e di civiltà.