Non bastavano le cadute, i feriti, l’immancabile portone della Basilica e gli omaggi comuni, o in separata sede, al Patrono. Le polemiche sulla Festa dei Ceri continuano anche alla vigilia della festa dei ceri piccoli.
Stavolta però torna a galla la questione sull’Ente Ceri e lo fa con una presa di posizione congiunta e forte dei tre presidente delle famiglie ceraiole, Ubaldo Minelli (Santubaldari), Enzo Panfili (Sangiorgiari) e Alfredo Minelli (Santantoniari). Insieme scrivono smentendo seccamente che si sia svolto che viene definito in un articolo apparso in un quotidiano locale un “vertice informale tra i protagonisti del 15 maggio”, finalizzato all’istituzione dell’Ente Ceri che, recita ancora il titolo, "farebbe già paura".
Un vertice di cui per la verità non si è avuta mai notizia, semplicemente perché non si è mai svolto. E allora i tre Presidenti si dicono "esterrefatti", parlano di "notizia non vera", di "macroscopico caso di cattiva informazione, strumentalmente preordinato a fini impropri".
In realtà, scrivono i tre Presidenti, "si è trattato di una semplice serata conviviale organizzata da privati cittadini, a cui occasionalmente, fra gli intervenuti, si sono ritrovati pure soggetti che rivestono cariche politiche e ceraiole, ma anche soggetti estranei alla Festa" (come ad esempio il presidente della Gubbio Calcio).
Nulla di istituzionale, insomma, "nemmeno a livello informale".
"Si è parlato di tutto, e molto della Festa dei Ceri, scrivono ancora Minelli, Panfili e Minelli, "specialmente a proposito di alcune iniziative commerciali speculative poste in essere in prossimità del 15 maggio, in stridente contrasto con i valori e l’immagine della plurisecolare, unica ed eccezionale tradizione eugubina". Nessuno dei tre presidenti delle Famiglie Ceraiole – è ribadito nella nota - "ha parlato di Ente Ceri e nemmeno della necessità, o opportunità di istituire un soggetto sovraordinato ai sodalizi esistenti per la salvaguardia della Festa ma si è semplicemente sottolineata la necessità di intervenire nei casi più gravi e riprovevoli di sfruttamento dell’immagine della Festa che, per la propria unicità ed eccezionalità, è tutelabile dal punto di vista giuridico, senza dover ricorrere alla creazione di altri soggetti". E testualmente viene definito "falso" anche che le tre Famiglie avrebbero “caldeggiato…l’istituzione dell’Ente Ceri”. Proprio in una delle trasmissioni di TRG, “L’Attesa” il presidente dei Santubaldari, Ubaldo Minelli, aveva ribadito che "la Festa dei Ceri proprio perché unica ed eccezionale, si difende da sola".
La nota si chiude con una frase sibillina dei tre Presidenti delle famiglie ceraiole che scrivono: "Resta da chiarire, a questo punto, la finalità ed il regista dell’operazione".
31/05/2012 13:01
Redazione