Dopo appena 4 giorni dal 15 maggio, e' di nuovo atmosfera ceraiola a Gubbio: è torna infatti la Festa dei Ceri mezzani, organizzata dall'Università dei Muratori. Stessi orari e stesse tappe del giorno più importanti, protagonisti i più giovani con l'esuberanza e la spregiudicatezza della loro età. E come nel 15 maggio più freddo dell'ultimo secolo, è stato ancora una volta il meteo fuori stagione a condizionare la giornata con la pioggia intermittente che specie nel pomeriggio ha bagnato ma non offuscato l'entusiasmo dei ceraioli.
Identico il copione rispetto al 15 maggio, dalla sveglia ai Capitani Mattia Capponi e Tommaso Gichero (con al fianco l'alfiere Giovanni Baldelli e il trombettiere Lorenzo Naticchi) e ai Capodieci Filippo Faramelli di Sant'Ubaldo, Roberto Rogari di San Giorgio e Giovanni Pierini di Sant'Antonio. Quindi la messa del Cappellano don Mirko Orsini alla Chiesa dei Muratori e le sfilate che hanno condotto a Piazza Grande per un'alzata irradiata da un timido sole ma con la piazza completamente bagnata e resa viscida dalla pioggia mattutina. Nonostante questo l'alzata è stata splendida con i tre ceri impeccabili nella loro orizzontaità e con le birate faticose ma perfette. La pioggia si è fatta battente durante la mostra pomeridiana per lasciare poi spazio alla travolgente corsa delle 18: fantastica la callata e il corso, con i tre ceri vicinissimi l'uno all'altro, quindi il mercato e le vie del quartiere di San Martino, che hanno preceduto di nuovo le birate serali, via XX settembre e i buchetti. Sul monte infine il colpo di scena con la doppia caduta del cero di Sant'Ubaldo, prima sulla curva tra secondo e terzo stradone, quindi al termine del quarto stradone, all'altezza della curva della croce (vedi fotogramma dalla diretta TRG). Nonostante le due gravi incertezze, il cero ha ripreso slancio e negli stradoni finali ha accumulato un vantaggio sufficiente per chiudere il portone della Basilica al sopraggiungente San Giorgio. I ceri sono stati accolti in cima al monte Ingino da una nebbia invernale. "Una domenica di grande partecipazione e devozione" l'ha definita don Mirko Orsini dall'altare della Basilica, rivolgendo il suo plauso ai giovani ceraioli capaci di rinnovare l'omaggio al Patrono in condizioni meteo anche difficili.
La processione dei santi in una Gubbio fredda e piovosa ha chiuso una giornata dal meteo burrascoso ma dalle emozioni forti per i più giovani. Ora manca all'appello solo l'ultimo capitolo di questo 2019 ceraiolo, il prossimo 2 giugno con la Festa dei ceri piccoli.