Foligno, 160 candeline per la Polizia Municipale

E’ stato festeggiato stamani nella basilica di Santa Maria Infraportas il 160° anniversario della fondazione del corpo di polizia municipale di Foligno con una messa celebrata dal vescovo, mons. Arduino Bertoldo. “Una figura quella del vigile, che ha cambiato fisionomia col mutare delle esigenze della società e che lo fa essere oggi un moderno funzionario. Quello del vigile urbano che scrive multe per divieto di sosta dalla mattina alla sera è un archetipo che troviamo nei film storici della commedia all’italiana”: questo quanto affermato dal sindaco Manlio Marini nel suo intervento. Il comandante dei vigili urbani, Luigi Battisti, ha ricordato invece la ricostituzione del corpo dopo la seconda guerra mondiale, avvenuta il 19 novembre del 1946. “Si chiamavano guardie allora e ancora nel 1979, quando entrai a far parte di questo corpo. In questi anni ci siamo adattati al nuovo che avanza, siamo stati i sensori dell’amministrazione comunale sul territorio, abbiamo pianificato il nostro lavoro sulla base delle mutate esigenze della città”. Battisti ha poi ricordato come anche Foligno non sfugga al fenomeno ‘planetario’ di invasione degli autoveicoli nelle vie, nelle piazze e anche nel centro storico, impreparato –nel caso di Foligno- a sopportare una tale densità. “Ma, nonostante questo –aggiunge- caparbiamente, siamo riusciti a sviluppare l’impegno per il domani a parlare di sicurezza stradale e di ambiente con i nostri ragazzi, ad impedire l’abusivismo edilizio, a tutelare i consumatori, a collaborare per l’integrazione sociale della nostra città, ad evitare di diventare, da guardie a guardamacchine”. Il comandante ha poi ricordato l’importante fenomeno del volontariato: “Attorno al corpo –ha infatti concluso- si sono sviluppate formazioni di ausiliari, di volontari, che hanno assunto ormai funzione strutturale nell’organigramma delle ‘forze’ vive della città”. Consegnati numerosi attestati da parte dei vigili urbani agli enti collaboratori ed a padre Martino Siciliani dell’Istituto sismografico ‘Bina’ di Perugia.