Foligno: Ex Ogr, braccio di ferro sul turno unico

Aria tesa alla ex Org di Foligno, dove da una settimana è entrato in vigore il turno unico di lavoro voluto da Trenitalia. Un’idea per niente gradita ai 500 dipendenti dell’azienda, costretti a lavorare tutti giorni dalle 7.30 alle 15.30, mentre fino a ieri potevano scegliere fra 3 tipi di orario. Un fatto che ha scatenato la rabbia dei sindacati, pronti a scendere sul piede di guerra contro la decisione, imposta da Trenitalia senza trattativa. Da qui la scelta dei sindacati di inoltrare una diffida all’azienda e di avviare azioni di protesta, finché non ci sarà un confronto sulla questione. Secondo Trenitalia il turno unico è necessario per evitare momenti morti durante il lavoro. Secondo i sindacati la flessibilità oraria è invece necessaria per garantire una maggiore produttività. “Il problema – secondo Bruno Mancinelli, segretario generale Fit Cisl Umbria – sta piuttosto nella quantità di lavoro che Trenitalia è in grado di garantire alle Ex Org di Foligno”. “Il turno unico imposto senza confronti e nonostante una precedente diffida sindacale – secondo Mancinelli – non garantisce affatto il promesso rilancio dell’Ex Org, anzi penalizza la struttura”. Da qui la rabbia e la delusione degli operai e degli stessi vertici sindacali, che per questa mattina hanno convocato un vertice straordinario sulla questione. Un vero e proprio braccio di ferro, per il futuro stesso dell’azienda. “Siamo pronti a trattare – annuncia il segretario della Fit Cisl – ed aperti al turno unico, ma solo in cambio di più commesse di lavoro e di nuove assunzioni”. L’obiettivo è quello di ottenere un nuovo e più consistente piano di lavoro e di firmare l’accordo per almeno 30 nuove assunzioni. Le stesse promesse lo scorso inverno da Trenitalia, per il rilancio delle Grandi Officine di Foligno.