Foligno: “I politici si tassino per aiutare le famiglie povere”

Sono oltre 6mila le famiglie povere che oggi vivono a Foligno, contro le 5mila del 2008. Una crescita dovuta alla grave crisi economica in corso, che ha fortemente abbassato il potere di acquisto degli stipendi e creato contratti di lavoro sempre più precari. Un dato preoccupante dovuto anche all’aumento degli operai costretti alla cassa integrazione: oltre 3mila nel comprensorio folignate. Un numero destinato a crescere, se non verranno prese quanto prima misure straordinarie contro la crisi. A lanciare l’allarme è la Confconsumatori di Foligno, che contesta le misure adottate dal Governo centrale a sostegno delle persone in difficoltà e invoca un maggiore impegno delle istituzioni locali. Da qui la proposta ai politici locali di lasciare una mensilità del proprio stipendio a favore del fondo di solidarietà istituito al livello regionale per le persone in difficoltà, come hanno fatto i vescovi umbri. Per uscire dalla crisi la Confconsumatori propone di valorizzare le eccellenze locali e di orientare lo sviluppo verso nuovi settori. Accanto alle questioni sollevate della Confconsumatori, anche quella della casa. A tale proposito Giancarlo Piselli dell’Italia dei Valori contesta la decisione del Comune di Foligno di dare in affitto come seconde case a cento euro al mese i prefabbricati di legno, rimasti vuoti dopo il terremoto. Secondo Piselli, in questo momento di difficoltà, strutture simili andrebbero date piuttosto a chi una casa non ce l’ha per niente.