Foligno, a tutto Arcipreti: "La squadra è forte ma ha limiti caratteriali". Ufficiale Bartolini in avanti

Il Foligno ha voltato definitivamente pagina. Via Giunti e il suo staff, dentro Battistini con Alvaro Arcipreti nelle vesti di direttore dell'area tecnica. E ieri proprio allex direttore sportivo di Gubbio, Perugia e Sambenedettese è toccato presentarsi a stampa e tifosi, un arrivo il suo, paventato anche in estate e ancora prima due anni fa, ma mai concretizzato e rinviato a data da destinarsi fino a soli tre giorni fa quando la dirigenza ha deciso di interrompere il rapporto con Giunti. “Ringrazio di cuore Roberto Damaschi e la dirigenza tutta per questa grande opportunità” esordisce il dirigente nativo di Umbertide “Le ie prime sensazioni sono piacevoli, ho subito cominciato a conoscere le persone che gravitano attorno e in società a cominciare dal direttore generale Pandalone. Posso dire che qui ci sono tutte le condizioni per vincere: innanzitutto una squadra competitiva, fatta di giocatori alcuni dei quli di categoria superiore, mentre molti altri hanno già lavorato con me. Negli ultimi cinque campionati da dirigente ho conquistato tre vittorie ( Serie D e Lega Pro con il Perugia e Sambenedetto del Tronto) ai quali vanno aggiunti anche un secondo ed un terzo posto, con Battistini siamo una cosa unica l'intesa è èerfetta e con Damaschi e Gervasi abbiamo già lavorato con successo e contiamo fortemente di ripeterci qui con il falco. Cosa è successo a Spoleto? Nulla di che semplicemente non c'erano le condizioni per lavorare e per farlo nella maniera giusta”. Possibile che prima di Spoleto, Arcipreti non abbia avuto nessuna chiamata? “Questo non è vero, il telefono è squillato eccome, dovevo andare a Campobasso ma per vari motivi ho dovuto declinare l'offerta”. Tornando al calcio giocato, è un Foligno che necessita di una scossa immediata: una vittoria, un pari e due sconfitte, tutt'altro che il rollino di marcia di una squadra che punta a giocarsi la vittoria finale: “Ripeto la squadra c'è. Ho assistito a due gare del falco quest'anno: la prima con il Jolly Montemurlo dove è mancata soltanto quel pizzico di attenzione in più nel finale per evitare di prendree un gol che poi a mio avviso ha segnato mentalmente anche le successive partite, ma la squadra mi era piaciuta e aveva fatto una buona impressione. La seconda gara quella del derby di Città di Castello, dove invece si è fatto decisamente un passo indietro. La cosa che è più preoccupante non è la qualità del gruppo, indiscutibile, bensì i limiti di carattere che presenta la squadra”. Una panoramica sul girone E? “A mio avviso il Jolly Montemurlo reciterà la parte del leone, nel senso che ha una disponibilità economica maggiore delle altre in questo momento e non farebbe troppa fatica a cambiare anche qualcosa aggiungendo elementi di spessore e categoria superiore anche in corso d'opera. Il Gubbio è una compagine di qualità che stenta a venire fuori solo per l'avvio a rilento e le vicende giudiziarie che hanno caratterizzto l'estate. Guardando alla Toscana, Gavorrano e Pianese diranno la loro fino all'ultimo”. Dal punto di vista del mercato, ci sarà qualche innesto e qualche addio in anticipo? “Non lo credo affatto: crediamo nelle qualità del gruppo e l'unio ritocco fatto al volo è stato quello di Bartolini: il giocatore ha convinto, il mister è contento del suo arrivo, l'accordo con il giocatore si è trovato in fretta e possiamo considerarlo un giocatore biancazzurro a tutti gli effetti, disponibile già dalla prossima gara con il Montecatini. Il suo arrivo però è dettato dal fatto di sopperire all'assenza di uno come Di Paola ch per un problema alla coscia non sarà disponibile per diverse settimane”.