Ieri mattina a Foligno, alla presenza della massime autorità civili e militari, è stata celebrata la Festa della Repubblica.
La manifestazione del 63° anniversario della proclamazione della Repubblica Italiana, avvenuta il 2 giugno del 1946, organizzata dall’Amministrazione comunale, si è svolta nella centralissima piazza della Repubblica, a partire dalle ore 12.
Di fronte al Gonfalone della città, al Picchetto d’onore del Centro di selezione e reclutamento nazionale dell’esercito schierato per l’occasione, alle associazioni combattentistiche e d’arma, e alle rappresentanze dell’Anpi, dell’Aned, della Croce Rossa Italiana e della Croce Bianca, la cerimonia ha visto la deposizione di una corona d’alloro alle lapidi dei caduti di tutte le guerre e della guerra di liberazione al nazi fascismo..
Il sindaco di Foligno, Manlio Marini, si è quindi rivolto ai numerosi cittadini presentii e ai rappresentanti delle massime istituzioni democratiche per ribadire “il valore simbolico delle Festa del 2 giugno, festività – ha detto – di tutto il popolo italiano”.
Nel suo discorso, Marini ha ricordato come la nascita della Repubblica Italiana, sia stata la naturale conclusione di quel sollevamento democratico e popolare che portò alla resistenza prima e alla guerra di Liberazione , poi.
“In questi 63 anni di democrazia, ha sottolineato il sindaco di Foligno, la Repubblica ha dovuto affrontare pericolosi attacchi, che hanno più volte cercato di minarne le fondamenta, come: la strategia della tensione degli anni ’70, con le bombe di Piazza Fontana a Milano, di piazza della Loggia a Brescia e gli attentati al treno Italicus e alla stazione ferroviaria di Bologna”.
Marini ha anche ricordato il lungo periodo dei cosiddetti anni di piombo, che vide il duro attacco portato alle istituzioni dalle Brigate Rosse e dalle associazioni terroristiche di estrema destra, con un’inarrestabile scia di vittime innocenti.
Il sindaco ha anche evidenziato gli altri “tumori” della società italiana, come la mafia, la camorra e la ‘ndrangheta, associazioni criminali che hanno cercato e stanno cercando di impossessarsi di parti del territorio italiano.
Dopo aver ricordato i numerosi martiri della nostra Repubblica, dai giornalisti Tobagi e Casalegno, ad Aldo Moro, dall’operaio Guido Rossa, ai professor Bachetet, D’Antona e Biagi, fino ai caduti illustri per mano della mafia, come Falcone Boresllino, Chinnici, Terranova e Impastato, Marini ha concluso il suo discorso, auspicando che “la nostra Repubblica, come ha saputo fronteggiare gli attacchi del terrorismo e della criminalità, sappia anche fermare anche le tanti morti ingiuste che avvengono ogni giorno nel mondo del lavoro, vittime innocenti da equiparare ai nostri soldati che hanno perso la vita nelle varie missioni di pace”.
L’ultimo intervento pubblico del sindaco di Foligno è stato contrassegnato da un lungo e prolungato applauso da parte dei cittadini presenti alla manifestazione. La Filarmonica di Belfiore ha chiuso la cerimonia del 2 Giugno con il suo tradizionale repertorio bandistico,
Foligno/Spoleto
03/06/2009 14:29
Redazione