Foligno: mercoledì nuova udienza per il processo sul presunto plagio del Superenalotto

La vicenda del presunto plagio del progetto 'Superenalotto' inventato dal folignate Adriano Fiorelli sta per avere un suo primo epilogo con l'udienza che si svolgerà nelle aule giudiziarie di Roma mercoledì prossimo 14 marzo. Della vicenda che sarà oggetto della trasmissione tv 'Vita in diretta' presente all'udienza con le telecamere Rai, se n'è occupato anche nel suo ultimo numero il settimanale Economy di Panorama che ricorda la storia e fa una serie di conti di quanto lo Stato ha ricavato da questo gioco e quanto dovrebbe sborsare se venisse effettivamente riconosciuta la paternità dello stesso al Fiorelli. Di fronte ai giudici della seconda sezione del tribunale civile dovrebbero sfilare testimoni vip, come il ministro dell’Economia Tommaso Padoa-Schioppa, il suo predecessore Giulio Tremonti, Vincenzo Visco e il direttore generale dei Monopoli di Stato, Giorgio Tino. A citarli, com'è noto, il 69enne di Foligno Fiorelli, dipendente dei Monopoli in pensione ed esperto di giochi, che sostiene dì essere l’inventore del Superenalotto in quanto ha registrato il progetto molto prima di quando è entrato in vigore; ma delle innovazioni da lui sottoposte ai dirigenti dei Monopoli, se ne sarebbero poi appropriati indebitamente dei funzionari da individuare che non si sono mai degnati di ricompensarlo per una trovata che nel solo 2006 ha generato ricavi pari a 2 miliardi di euro. Il gioco si chiamava «Rivoluzione ed evoluzione del gioco del Lotto» e conteneva una serie di proposte per rendere più redditizia la storica lotteria. Tra queste l’introduzione della seconda giocata settimanale, i sei numeri ai quali affiancare un numero jolly. Il progetto è stato respinto come dicevamo dai Monopoli ma sarebbero troppe le somiglianze sospette. Dopo anni di stasi, il processo avrà una fase importante con la convocazione dei testi da parte della difesa di Fiorelli che potrebbe anche accettare un accordo, a patto che gli venga riconosciuta la paternità sull’opera. E non meno dell’1% di quanto finora lo Stato ha incassato. Il Fiorelli è difeso dall'avv.Ranieri.