Foligno, operai preoccupati per la Rapanelli

Ieri la riapertura dell’azienda nella sede di Bevagna e il ritorno a lavoro di 40 operai. Oggi la preoccupazione di altrettanti lavoratori ancora in cassa integrazione. C’è tensione fra i dipendenti della Rapanelli, per la sorte di quanti sono rimasti fuori dalle attività perché al momento non necessari all’azienda. La nuova società, guidata dall’imprenditore di Umbertide Lorenzo Medici, non è ancora in grado di riavviare la produzione e si è limitata a far tornare a lavoro soltanto gli operai del reparto assemblaggio. Da qui la preccupazione dei 40 lavoratori rimasti a casa, che temono di non essere riassorbiti dalla ditta alla scadenza della cassa integrazione, cioè il 10 novembre prossimo. A farsi portavoce del disagio di quanti sono rimasti a casa e temono per il proprio futuro e per quello delle proprie famiglie è Carlo Manni, segretario della Rsu e delegato sindacale della Fiom Cgil. Da qui l’appello alla nuova proprietà, perché riqualifichi la Rapanelli per poter rilanciare presto la produzione e garantire il futuro a 40 famiglie che ora si trovano a vivere con 800 euro al mese e che allo scadere della cassa integrazione rischiano di ritrovarsi senza alcuna entrata, perché gli operai in questione potrebbero essere definitivamente licenziati.