Foligno: "A rischio i soldi dei cittadini"

La bomba lanciata dall’ex difensore civico Stefania Filipponi è esplosa. E non poteva essere diversamente, visto che per la prima volta la maggioranza dei folignati (politici compresi) è venuta a conoscenza del fatto che il comune di Foligno ha ben 24 milioni di euro di debiti, spalmati fino al 2034. Di cui 12 milioni, con un mutuo a carico del Monte dei Paschi di Siena stipulato nel 2003 e valido fino al 2014, con un contratto di finanza derivata. Un contratto, in inglese chiamato Swap, in base al quale il Comune di Foligno può essere beneficiario di un tasso di interesse più basso di quello originario, stipulato a tasso fisso nei semestri in cui l’Euribor (cioè il tasso di interesse medio) è al di sotto di una certa soglia. In caso contrario il Comune è invece tenuto a pagare un tasso di interesse molto più elevato, a vantaggio della banca creditrice ma con grave perdita per le proprie tasche. Insomma un’operazione finanziaria che potrebbe rivelarsi rischiosa per il bilancio comunale, nel caso in cui l’Euribor scendesse di alcuni punti. Da qui la denuncia di Stefania Filipponi, che ora diventa azione politica con l’interrogazione urgente presentata al sindaco da Angelo Riccioni, consigliere comunale del Partito della Rifondazione Democristiana. Riccioni in particolare chiede al sindaco di sapere i motivi per cui il Comune ha stipulato un simile contratto di finanza derivata con il Monte dei Paschi di Siena, mettendo a repentaglio i bilanci futuri. Ovvero i soldi di tutti i cittadini, soprattutto delle generazioni future. E proprio per questo Riccioni chiede che venga urgentemente informato il Consiglio Comunale, anche per verificare se esistono le condizioni per l’istituzione di una commissione speciale per esercitare il recesso di questo contratto, vista la sua pericolosità.