Stare seduto comodamente sul divano ad assistere e commentare i risultati sportivi della domenica è divertente quanto abitudine comune. Lo è stato fino ad un certo punto anche per uno come Gianni Francioni, poi però la nostalgia del lavoro settimanale sul campo e della tensione della partita domenicale non hanno potuto far altro che riaffiorare in uno che da sempre, una volta affisse le scarpette al chiodo, si è trovato in mano squadre da portare o alla salvezza o alla vittoria finale. “Ad esserne contenta e guadagnarci è solo la famiglia perchè passo più tempo a casa, chi ci rimette sono io che non vedo l'ora che sia giugno per guardarmi attorno e ricominciare ad allenare” ammette sorridendo il tecnico eugubino, vincolato fino a giugno dal contratto che lo lega al GualdoCasacastalda, società che gli ha dato il ben servito lo scorso dicembre dopo una prima parte di stagione completamente contraria a quelli che erano gli obiettivi e le aspettative dell'ambiente ad inizio stagione. “vedendo la squadra come si sta comportando ora, di certo ho poco da commentare, stanno facendo un grandissimo lavoro e i risultati sul campo si vedono. Però tengo a precisare che il gruppo che ora sta vestendo questa maglia è molto diverso da quello che ho avuto io, sono arrivati giocatori alcuni dei quali anche di categoria superiore, vedi Majella, Cotroneo, Abdija e Bellucci, c'è stato un ritorno importante come quello di Tomassini che a me era stato negato a settembre con la società che non ne voleva sapere di investire su cavalli di ritorno. Per quanto riguarda il mio esonero, non porto rancore ma solo tanto dispiacere, in fin dei conti al momento del mio esonero eravammo ancora salvi con una situazione drammatica visti i tanti infortuni che hanno falcidiato il gruppo, come Gnagni che sta rientrando ora. Però i calcio è anche questo, resto molto legato soprattutto al Casacastalda e alla sua vecchia dirigenza per i tre anni di successi passati assieme, restano una pagine ben scolpita nel mio cuore e nella mia mente”. Impossibile non chiedere anche un parere sull'andamento stagionale del Gubbio: “Conosco molto bene mister Roselli, un grande allenatore ha esperienza da vendere. La persona giusta per il Gubbio, lo dimostrano i risultati che sono arrivati nelle ultime cinque uscite, a Salerno poteva essere comodamente un buon punto se non ci fosse stata quell'incomprensione tra difensore e portiere che alla fine è costato il risultato, poi tre successi di fila eccezionali, dai tempi di Torrente che non si vedevano, ora questa sconfitta che ci può stare contro il Benevento. La strada intrapresa penso però sia quella giusta, ora stiamo a vedere cosa succederà contro Lecce e Pisa, ma sono molto fiducioso”. Tornando alla Serie D, chi lo vincerà questo torneo? “Penso che la Pistoiese sia un po' come la Juventus in Serie A, non ha rivali, ha perso solo contro il GualdoCasacastalda, e anche se dovesse arrivare un altra battuta d'arresto non penso che cambi poi così tanto la storia. La classifica sta rispettando la davanti i valori espressi dalle squadre, al Foligno va data la palma d'oro per la grande rinascita di cui è protagonista, la sfortuna dei falchetti è aver trovato la Pistoiese nel proprio girone, la Pianese ha rallentato anche se resta una buonissima squadra, l'Arezzo invece è troppo discontinuo”.
Gubbio/Gualdo Tadino
19/02/2014 17:58
Redazione