Guardare oltre …. l’appennino; potrebbe essere questo lo slogan del progetto interregionale di sviluppo del turismo montano che il comune di Gualdo Tadino, assieme ai comuni della fascia appenninica umbra (Nocera Umbra, Fossato di Vico, Sigillo, Costacciaro, Scheggia e Pascelupo) e della corrispondente fascia marchigiana, oltre alle comunità montane Alto Chiascio e Monte Subasio ed al parco del Monte Cucco, stanno elaborando per porlo prossimamente all’attenzione delle regioni Umbria e Marche. Guardare oltre l’appennino significa guardare alle comunità ed al territorio delle Marche, alle risorse storico-culturali, paesaggistiche, naturalistiche e ambientali che si identificano in un unico, indivisibile contesto: l’appennino. Significa anche pensare il territorio come risorsa per lo sviluppo di un’economia del turismo, vera, strutturata, identificata in un prodotto, l’appennino, che ha le caratteristiche per potersi collocare sul mercato con la dignità che merita. Un territorio quindi non più marginale a comprensori già turisticamente consolidati e dei quali vivere di luce riflessa, ma baricentro di un turismo legato alla montagna, ai suoi prodotti, e ad un importante, diffuso, patrimonio storico-culturale, che brilla di propria luce. In questo contesto, dove la domanda e’ indirizzata sempre più verso un turismo dai ritmi lenti, in contatto con la natura, l’appennino ha un indubbio vantaggio competitivo, non costruito artificiosamente ad hoc, ma spontaneo, come ce lo ha dato la natura, come da tradizione millenaria delle nostre genti. Progettazione integrata, e’ questa la strada da seguire; una strada già imboccata con il progetto integrato territoriale “la via consolare Flaminia nell’appennino umbro” (comuni di Nocera, Gualdo, Fossato e Sigillo), finanziato con risorse comunitarie ed in corso di attuazione (capofila la società Appennino Servizi), cui il progetto interregionale in questione rappresenta il naturale completamento. Progettazione integrata significa pensare il territorio come insieme di componenti non solo storico-culturali e naturalistico-ambientali, ma anche di componenti del tessuto sociale, delle attività economiche, dai produttori della filiera agroalimentare e artigianale alle imprese turistiche e commerciali, degli enti pubblici, che sinergicamente identificano un unico sistema di offerta di beni e servizi rispondenti alla domanda del mercato del turismo e dei suoi operatori. Alla sfida di costruire tale sistema di strutture, infrastrutture e servizi, univocamente rappresentati dal prodotto turistico “appennino” stanno rispondendo le amministrazioni locali coinvolte che congiuntamente, nelle prossime settimane, elaboreranno dei progetti da portare all’attenzioni delle autorità regionali.
30/08/2007 16:17
Redazione