A vent’anni dalla sua scomparsa, il Museo Civico Rocca Flea rende “Omaggio a Benito Cavalieri” con una interessante mostra postuma che sarà inaugurata sabato 6 agosto alle 17.30 alla Rocca Flea, a cura del Polo Museale della città e con il patrocinio del Comune di Gualdo Tadino. “I quadri, i disegni, le sculture in pietra e terracotta, le ceramiche - spiega Catia Monacelli, direttore del Polo Museale - abitano temporaneamente nel castello, nelle sale e negli anfratti dell’antica struttura militare, residenza, dal XVI secolo in poi, dei Cardinali Legati Pontifici, stabilendo un dialogo tra la severità della struttura e la vigorosa drammaticità delle opere tridimensionali di Benito Cavalieri.” Filo conduttore dell’esposizione la scelta di esporre oggetti della raccolta di famiglia tesi a “mettere in mostra” un vasto campionario di opere per lo più sconosciute o poco note al pubblico. Le opere di Benito Cavalieri (nato a Gualdo Tadino il 18 luglio del 1932) si collocano lungo un percorso che va dall’inizio degli anni ’60 fino al 1991, data della prematura scomparsa dell’artista all’età di 59 anni. Già nelle prime opere grafiche si individua un tema che sarà costante nella sua ricerca artistica: l’interesse per la rappresentazione della figura umana che nei ritratti o nell’autoritratto dell’autore evidenzia una notevole capacità nel cogliere il segno che da carattere e personalità agli aspetti comunicativi e all’espressione dei soggetti registrati. Il tema della maternità è persistente nei suoi lavori e lo accompagnerà in tutta la sua vita e in tutta la sua ricerca. “Questa tematica di riferimento, ampiamente trattata nella storia dell’arte - prosegue Catia Monacelli - ha radici ben precise nel vissuto esistenziale dell’artista: il dramma della perdita della madre, poco dopo averlo dato alla luce. Ecco quindi che la rappresentazione della maternità è trattata con un’insistenza tormentata, inquieta, una sorta di pathos psicologico che non si dipana e che trova riscontro nella complessità anatomica, commovente, dell’opera rappresentata.” “Un omaggio postumo della città a uno dei suoi più apprezzati e raffinati artisti del Novecento - sottolinea il sindaco Roberto Morroni - In esposizione sarà possibile ammirare una singolare selezione dell’ampia collezione di opere in possesso agli eredi dell’artista scomparso. Inoltre l’Amministrazione ha attivato un percorso per il restauro delle meravigliose opere in pietra che dimoravano l’una in viale Don Bosco e l’altra in località Cerqueto, tanto amate dalla nostra città. Dopo un attento recupero i tecnici provvederanno ad un appropriato ricollocamento, al riparo dagli agenti atmosferici che in questi anni l’hanno danneggiate.” Nelle opere esposte in mostra si evidenzia un ordine caotico dove i pensieri si accumulano, le linee, le curve, le forme, paiono sempre in movimento e dove il sangue, la carne, fortemente evocata soprattutto nella scultura in pietra rosa, assume toni drammatici. “L’itinerario di visita al Museo Civico - evidenzia Nello Teodori, membro del Comitato Scientifico del museo e autore dell’allestimento - risulta arricchito dalla presenza di un campionario significativo dell’opera dell’artista gualdese. Accanto a quadri e sculture, collocati con modalità canoniche, si alternano vere e proprie installazioni di oggetti d’arte che, nella complessità dell’accumulo e della quantità, ci restituiscono il carattere della presenza degli stessi oggetti nell’indifferenziata “confusione vitale” del suo luogo di lavoro, il laboratorio a piano terra della sua abitazione a ridosso del Convento degli Zoccolanti”. Per informazioni è possibile contattare la segreteria organizzativa allo 075 9142445, oppure scrivere ad info@roccaflea.com.
02/08/2011 18:30
Redazione