Gualdo T: l'arte dissacratoria di Pesce coinvolge anche i Ceri (servizio nel Trg sera delle 20.20)

Una mostra dai contenuti forti e dissacranti, provocatoria come nello stile del suo autore: stavolta però ad essere messi nel mirino dell'istrionico artista contemporaneo, Piergiuseppe Pesce, sempre protagonista di creazioni di forte impatto visivo e di contrasto stridente, sono i Ceri di Gubbio. La mostra presso gli spazi espositivi dell’ex orto Mavarelli - cui è dedicato un servizio nel Trg sera delle 20.20 su TRG (canale 11) - ripercorre il clichè dell’artista, che ama dissacrare i mostri sacri di tradizione, fede e simbologia popolare con una fantasiosa rappresentazione di mescolanze che hanno la finalità di indurre alla riflessione e di trarre messaggi dall’apparente contrasto, volutamente teso a stridere e provocare. E nella esposizione di Gualdo Tadino spicca l’immagine dei Ceri di Gubbio, portati a spalla da personaggi dei moderni fumetti, robot e gormiti, che rappresentano forse la parodia di un immaginario collettivo, o forse la sferzata di un pensiero più profondo. Accanto a questa, una realizzazione ancora più forte, con rappresentazioni falliche che richiamano il parallelismo che era stato anche di Dario Fo, ma che sicuramente potrebbe urtare, e non poco, la sensibilità della comunità eugubina, sempre molto legata all'immagine della Festa dei Ceri e del Patrono e certo poco incline ad accettare che su questa si possano costruire parodie o accostamenti impropri, sebbene l'arte abbia spazi che sfuggono ai canoni tradizionali. L’esposizione di Pesce viaggia anche su altri binari non meno irriverenti: si va dalle rappresentazioni di una Pietà del Michelangelo nella quale al posto del Cristo, viene collocato un moderno Batman, fino ad una antologia di istantanee su Papa Ratzinger immortalato in diverse versioni. Insomma una mostra che non vuole lasciare indifferenti. E destinata a far parlare di sè.