Quando robotica e salvaguardia ambientale si muovono all'unisono. Lo spettacolo verde delle cime di valsolda a Gualdo Tadino al centro del progetto Horizon 2020 “Natural Intelligence for Robotic Monitoring of Habitats” finanziato dall’Unione Europea con un budget totale di tre milioni di euro, coordinato dall’Università di Pisa, sotto la responsabilità del Prof. Manolo Garabini(foto nella Gallery) del centro ricerca "Enrico Piaggio". Un progetto di caratura internazionale e che coinvolge ricercatori provenienti da università britanniche e olandesi nonché dal politecnico di zurigo oltre al Consiglio Superiore per la Ricerca Scientifica, ISPRA-Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale e le Università degli Studi di Perugia, Siena, Sassari, e Milano che forniranno le competenze in ambito botanico per il monitoraggio ambientale, con Il team dell'Università degli Studi di Perugia coordinato dalla Dott.ssa Daniela Gigante, esperta di flora, vegetazione e habitat. Obiettivo, quello di sviluppare sistemi robotici capaci di muoversi in habitat naturali, in grado di camminare su superfici sabbiose, sentieri scoscesi, ambienti rocciosi, con il compito di monitorare foreste, praterie, dune e montagne minacciate dal surriscaldamento globale e dall’inquinamento. E importanti rilevazioni sono state prese in esame grazie all'ausilio dei innovativi robot a valsorda, ecosistema ricco di biodiversità nonché soggetto a intense trasformazioni conseguenti al diffuso abbandono della montagna.
Stasera servizio nel Tg Alto Chiascio(19.30, replica 20.30) domani ulteriore approfondimento nel Tg Plus delle 14.15.