Grande successo di presenze questa mattina alla Rocca Flea di Gualdo Tadino dove Vittorio Sgarbi ha partecipato alla cerimonia di presentazione dei restauri delle opere della Pinacoteca civica, che ospita anche "Il filosofo in lettura", di Pier Francesco Mola, precedentemente attribuito al Gherardi. Con l'occasione, il critico d'arte ha presentato il suo ultimo libro, "Il Tesoro d'Italia. La lunga avventura dell'arte italiana".
"Non aver cura delle opere d'arte e quindi della bellezza che ci appartiene e' un crimine" ha detto Sgarbi nel corso del suo intervento di presentazione e spiegazione delle opere restaurate della Pinacoteca, sottolineando quanti e quali pregi artistici abbia questo territorio umbro, dove ancora molte opere sono sconosciute o considerate di poco conto, o peggio erroneamente attribuite ad altri artisti.
"Amo ammirare e magari scoprire opere d'arte in notturna, quando non c'e' gente che affolla chiese e musei. Anche a Gualdo ho fatto lo stesso", ha confidato il critico d'arte.
L'evento, a sostegno della candidatura di Perugia a capitale europea della cultura 2019, e' stato inaugurato dal commissario straordinario Salvatore Grillo che ha poi passato subito la parola a Sgarbi, poi a Fabio De Chirico, soprintendente ai Beni culturali dell'Umbria e Bruno Roberto Bruni, restauratore della Coobec. A concludere e' stata Catia Monacelli, direttore del museo civico, la quale ha espresso "viva soddisfazione per questo importante lavoro di recupero". "Tutelare e salvaguardare - ha detto - l'insieme delle risorse culturali che determinano la bellezza di un territorio e che per osmosi ne raccontano storia, ambiente, natura, arte e folklore, significa dare un
futuro al nostro passato".
Il museo civico Rocca Flea, organizzato all'interno della fortezza monumentalizzata da Federico II nel 1242, ospita una Pinacoteca che comprende opere provenienti in massima parte dalle chiese della zona, pienamente rappresentative della
cultura figurativa di confine fra Umbria e Marche. Tra le altre, i dipinti del capostipite della scuola locale Matteo da Gualdo, notaio e pittore, che necessitavano di improcrastinabili restauri conservativi.
In particolare i restauri hanno riguardato le seguenti opere: il Polittico del Maestro di Fossato, il Polittico di Matteo da Gualdo, il Polittico di Santa Margherita dello stesso maestro, il Trittico di Antonio da Fabriano, la Pala processionale di Matteo da Gualdo, la Pala di Girolamo di Matteo da Gualdo, la scultura lignea raffigurante San Sebastiano, la scultura in legno dipinto raffigurante il Crocifisso attribuita al Maestro dei Beati Becchetti, il dipinto su tela raffigurante Santa Caterina, la Pala raffigurante il Battesimo di Cristo del XVI secolo di Francesco Salviati ed il dipinto ad olio su tela raffigurante "L'annunciazione di Santa Maria degli Angeli".
Gubbio/Gualdo Tadino
06/04/2014 19:40
Redazione