Si indaga ancora a Gualdo Tadino sul caso del romeno ritrovato ustionato sul tratto di strada della statale Flaminia che attraersa la frazione di Gaifana stazione, all'altezza di un impianto di macinazione della pietra dismesso . Era sabato 17 dicembre , ore 17 circa , quando alcuni passanti hanno notato nella penombra un uomo seduto a bordo strada , sanguinante da più parti. A ben guardarlo era interamente bruciato dalla testa fin oltre la metà del corpo, immobile, paralizzato , chiaramente sotto choc . Nessuna auto intorno, nessun altra persona, sono lui. Subito è stata allertatato il 118 che da Foligno ha fatto intervenire un'autoambulanza . Gravissime le sue condizioni, disperate, ustioni per il 70% del corpo, che hanno suggerito l'immediato trasferimento al centro ustioni di Cesena. E' ancora lì in stato di coma , che lotta tra la vita e la morte, ma cosa sia accaduto prima del ritrovamento lo sa solo lui, impossibilitato per il momento a dirlo. La vittima è un trentenne di origine romena, domiciliato a Gualdo Tadino dove ha moglie e un figlio. Gli uomini del Capitano dei Carabinieri Piergiuseppe Zago stanno seguendo ogni pista utile; coordinati dal maresciallo Simone Mattei è da sabato sera che ininterrottamente stanno vagliando tutte le ipotesi. La prima è che l'uomo possa essere finito in situazioni poco chiare e che abbia subito la vendetta di qualche malvivente : sarebbe così stato malmentato - e lo confermerebbero contusioni ritrovate sul corpo oltre alle bruciature – per poi esser abbandonato lungo la Flaminia; la seconda è che possa aver preso fuoco toccando cavi di rame collegati alla corrente elettrica, in un luogo in prossimità di dove è stato ritrovato. Meno probabile l'ipotesi del tentato suicidio.
Si attende che le sue condizioni cliniche possano migliorare per poterlo interrogare sull'accaduto, mentre a Gualdo le indagini dei Carabinieri proseguono interrogando le persone a lui vicine.