Gualdo, crisi di maggioranza

Il punto all’ordine del giorno era il bilancio preventivo 2008, ma il documento contabile è diventato solo la cornice di un quadro dal soggetto tutto politico dipinto dal Pd, con Rifondazione Comunista e l’opposizione di centro destra pronti a tenere il cavalletto. A Gualdo il bilancio passa con i voti della maggioranza, ma il documento uscito dalla votazione non è esattamente quello redatto dalla giunta ed illustrato dall’assessore Bellucci, poiché il partito democratico chiede ed ottiene con la forza dei numeri un emendamento sgradito a sindaco e socialisti, ma approvato dal centro destra che fiuta aria di spaccatura nelle file della maggioranza e vota con il Pd . Rifondazione si astiene. Il sindaco Scassellati ( nella foto ) con i suoi fedelissimi del Ps viene lasciato solo. La questio è tutta su l’immobile di Santa Margherita . Il bilancio prevede 150 mila euro da spalmare su un triennio per il suo acquisto : lì sindaco e giunta hanno previsto di trasferire i vigili urbani. Non ci sta il Pd che con il suo capogruppo Costantino Matarazzi contesta il punto : l’acquisto sarebbe uno sperpero di denaro su un immobile ancora non concluso e di dubbia utilità per il Comune. Da qui la richiesta di emendamento al bilancio con lo spostamento dei 150 mila euro su altre voci di investimento , come ad esempio la riqualificazione delle frazioni. La richiesta di emendamento non è piaciuta al sindaco che, fiutando l’accordo Pd - centro destra e sapendo ben fare di conto , ormai in minoranza sul punto, ne ha approfittato per togliersi il classico sassolino dalla scarpa . “ Santa Margherita come la Monina non li ho certo voluti io . Ora però ci sono ed è necessario riqualificarli”. La sottolineatura è tutta a carico della ex giunta Pinacoli ( presente anche Matarazzi ); gli immobili, scelte urbanistiche non felici secondo il sindaco Scassellati, sono un’eredità pesante con la quale la maggioranza non può pilatescamente lavarsene le mani. “ La corda è troppo tesa, se nessuno vuole spezzarla , vorrà dire che lo farò io” tuona Scassellati dopo essere andato in minoranza sull’emendamento e la crisi di maggioranza – per la verità da tempo annunciata – si apre con tutto il suo clamore.