Gubbio: Andresini (Ulivo) sollecita l'istituzione della figura di "educatore familiare"

Delle 88 domande pervenute al Comune di Gubbio per vedere inseriti i bimbi agli asili nido di Via Armanni e di Villa Fassia ne sono state accolte 34. E nelle altre strutture comunali che si rivolgono alla prima infanzia come "Spazio gioco" e "Il Giramondo" delle 68 richieste arrivate , 32 sono state soddisfatte per la prima e 7 i posti disponibili per la seconda. Dunque solo il 25% delle famiglie richiedenti ottengono da parte dell'Amministrazione Comunale una risposta positiva. Da queste considerazioni il consigliere comunale della Margherita Matteo Andresini ha presentato un ordine del giorno per l'istituzione di un educatore familiare. Si tratta di un servizio integrativo ai servizi già esistenti nel comune che aiuta le famiglie ad organizzarsi in gruppi di tre, mettendo a disposizione alcuni spazi domestici in cui vengono ospitati i bambini, accuditi da un educatore specializzato. "Si tratterebbe di educatori forniti da Enti e Cooperative accreditati, in possesso dei medesimi titoli degli educatori dei nidi d'infanzia e che inoltre hanno frequentato corsi di formazione specifica", dice Matteo Andresini. Ad esempio in alcuni comuni dell’Emilia Romagna dove il servizio è già attivo da qualche tempo viene erogato ad ogni famiglia un contributo mensile per il servizio di 36 ore settimanali. Viene inoltre garantito il supporto costante tramite colloqui di sostegno in collegamento con il coordinamento pedagogico." L'educatore familiare si può occupare da un minimo di tre bambini a un massimo di cinque , svolgendo il proprio lavoro a casa di una delle famiglie dei bambini o in un alloggio messo a disposizione. I titoli di studio necessari per svolgere questa attività sono gli stessi necessari per gli altri servizi all'infanzia. "La disciplina delle ammissioni dei bambini al nido d'infanzia tiene conto della condizione di lavoro dei genitori, della composizione della famiglia, del carico familiare e naturalmente del reddito" continua Andresini - "Con questo servizio integrativo si potrebbero evitare questi parametri e conseguentemente anche i costi che vengono sopportati". Costi elevati anche per il comune: 130mila euro per le due sedi di Via Armanni e Villa Fassia , 70mila per l'allestimento della nuova sede di Madonna del Ponte ai quali vanno aggiunti i 100mila euro annui di spese di gestione, a fronte di un impegno mensile delle famiglie che arriva anche a 340 euro. Costi proibitivi se sostenuti da comuni più piccoli. Ma il Comune di Gubbio è comune capofila per le politiche sociali del comprensorio e tra i progetti c'è quello di istituire nel nuovo ospedale di Branca un nido d'infanzia, che si rivolga soprattutto a quei genitori che per motivi di salute sono costretti a rimanere in ospedale, dalla degenza corta a quella lunga. Una risorsa in futuro anche per tutti gli altri bimbi del comprensorio, residenti nei comuni di Sigillo, Costacciaro e Scheggia.