Un'opera senza precedenti, un unicum a livello nazionale, che raggiungerà standard mai visti dal punto di vista della sicurezza in piena armonia con il patrimonio archeologico e culturale del luogo. Così sono stati presentati i lavori di adeguamento sismico ed efficientamento energetico che stanno interessando l'Edificio Scolastico matteotti di Via Perugina. 15 milioni di euro di intervento per “risorse conseguite dall'amministrazione ben prima del Pnrr”, hanno ricordato all'unisono il sindaco Filippo Stirati e gli assessori valerio Piergentili e Simona Minelli, che hanno seguito passo per passo le progettualità assieme alla dirigente del plesso Francesca Pinna. Efficientamento energetico che riguarderà ogni componente della struttura e adeguamento sismico innalzato da base 3 a 4, divenendo dunque di valenza strategica. Centrale è stato l'impegno di Cooprogetti, rappresentata da Lorena Ragnacci e dell'ingegner Riccardo Vetturini che sta seguendo nel dettaglio lo stato dell'arte del progetto
"Un intervento davvero unico - conferma Vetturini - in una struttura di valenza monumentale ed ad uso scolastico. L'amministrazione ha voluto risolvere la criticità del rischio sismico attraverso un adeguamento sismico, risolto attraverso l'isolamento sismico alla base. In pratica l'edificio è stato separato dal terreno e il cantiere sta affrontando questa fase, ovvero di realizare una soletta di base solidale al terreno che, attraverso degli isolatori fatti ad hoc, separerà appunto l'edificio dal terreno. Questo perchè l'evento sismico viene trasferito come energia dal terreno alla sovrastruttura e interponendo tra questi due corpi un filtro, ovvero i suddetti isolatari, riusciamo a proteggere l'edificio. Gli isolatori sono elastomerici accoppiati a delle slitte e questo ci permette di raggiungere il 100% della sicurezza. Per quanto riguarda le tempistiche, c'è un cronoprogramma in fase di aggiornamento perchè sono sati ritrovati durante i lavori dei reperti archeologici di epoca romana e stiamo ricalibrando i tempi previsti proprio per salvaguardare tale reperti"
Un patrimonio archeologico di inestimabile valore difatti, quello ritrovato duranti i lavori, come rilevato dalle verifiche della Soprintedenza: la grande sfida ora è non solo di salvaguardare tali reperti ma di valorizzarli appieno, come conferma il funzionario della Soprintendenza Giorgio Postrioti:
"Sono stati ritrovati - conferma Postrioti - in diversi ambienti alcuni residui di murature però abbastanza disarticolate tra loro mentre in altri ambienti è stato rinvenuto un ampio tratto di una strada basolata che probabilmente conduceva al vero e proprio foro della città romana e parte della fronte degli edifici che vi si affacciavano. Sulla strada basolata, che è un rinvenimento già di per se eccezionale, si vedono ancora le tracce dei carri che le hanno solcate, vissute e attraversate per tanti secoli. Per quanto riguarda la forma degli edifici, si tratta di grandi domus private mentre la parte interna è stata già asportata durante la costruzione della scuola negli anni 30 del 900'. Per quanto riguarda i lavori in virtù dei ritrovamenti - prosegue Castrioti - è stata già predisposta una parziale variante per tutelare i reperti, poi cercheremo di trovare con progettisti e amministrazione comunale la possibilità di rendere questo patrimonio fruibile per la cittadinanza"
Gubbio/Gualdo Tadino
19/01/2023 11:45
Redazione