Gubbio: Festa dei Ceri, è iniziato il conto alla rovescia

Emozioni forti, quasi impossibili però da spiegare. E' un po' questo lo stato d'animo prevalente in tutti gli eugubini, ad un mese esatto dalla Festa dei Ceri. Ed è così, a maggior ragione, anche per i tre Capodieci dell'edizione 2008, Vincenzo Berettini per il Cero di Sant'Ubaldo, Fausto Orsini per San Giorgio e Enrico Sannipoli per Sant'Antonio. Tre storie diverse, accomunate tuttavia da un'attesa che con il passare dei giorni si fa sempre più fremente e rischia di turbare le notti di coloro che avranno la responsabilità di lanciare la brocca. "E' proprio così, ormai le notti cominciano ad essere molto più agitate - commenta Vincenzo Berettini, Capodieci di Sant'Ubaldo - Durante le giornate qualche volta mi capita di fermarmi ed immaginare la scena dell'Alzata, mi vengono i brividi solo a pensarci. Fortunatamente - prosegue - posso contare sul supporto di tutti i ceraioli, non solo quelli della mia zona e non solo quelli di Sant'Ubaldo. Questa è una cosa davvero gratificante per me, sia come ceraiolo, che come uomo". Berettini è anche consapevole della responsabilità che l'attende. "Alzare il Cero rappresenta allo stesso tempo un onore ed un onere - ammette - ma la forza e la carica emotiva che continua a darmi la gente che mi sta vicino è un qualcosa di speciale, e solo vivendola si può capire fino in fondo". Comincia ad avvertire una tensione maggiore anche Fausto Orsini, Capodieci del Cero di San Giorgio, che nei mesi scorsi aveva ringraziato i medici, che gli hanno consentito, dopo il brutto incidente stradale avuto, di rimettersi in piedi in tempo per essere uno dei protagonisti della Festa. "Sono orgoglioso di poter rappresentare in questa occasione tutti i Sangiorgiari - afferma - e spero che durante la Corsa tutto vada per il verso giusto. La mia preoccupazione - conclude ironicamente - è quella di essere in grado di reggere la tensione; se continua ad aumentare così tanto sarà dura arrivare al 15 maggio". Enrico Sannipoli, detto "Moscone", che avrà il privilegio di lanciare la brocca di Sant'Antonio, sottolinea un ulteriore aspetto. "Vorrei quasi che il 15 maggio non arrivasse mai, in modo da gustarmi ancora meglio questi straordinari momenti - dice - Ho vissuto tante situazioni negli ultimi mesi, partecipando ad appuntamenti religiosi e solenni e prendendo parte alle cosiddette 'magnate'. Sono emozioni diverse, ma ugualmente bellissime, che porterò sempre con me, anche perché - aggiunge - il 15 maggio 2008 per me sarà una giornata unica e indimenticabile". Ma la "febbre ceraiola" non riguarda soltanto i Capodieci. Già da diversi giorni infatti le Mute del percorso hanno cominciato a riunirsi per decidere in merito ad eventuali inserimenti di nuovi ceraioli. Il 15 maggio è già iniziato.