Gubbio: Idv pronta ad andarsene

Quanti scricchiolii nella maggioranza di Guerrini. Molte volte si è parlato di una tenuta a rischio e forse anche questa volta sarà solo un falso allarme, ma i fatti che si susseguono non sono certo rassicuranti. Il grande scoglio sarà il 26 giugno con la votazione in Consiglio comunale del bilancio di previsione 2012. E la matematica non sarà un’opinione, serviranno almeno 13 voti, ovvero la maggioranza compatta. E se l’Idv invece decidesse di lasciare gli scranni? Ieri sera se ne è parlato tra gli eugubini molto intenzionati a staccare la spina e sembra che sia arrivato anche l’ok del segretario provinciale. Martedì potrebbe essere decisivo l’incontro di maggioranza per ritornare sulla scelta presa ma, per ora, la linea viene data per certa. Non piace l’ipotesi che in maggioranza possano entrare ufficialmente i due consiglieri comunali, ora Gruppo Misto ma eletti come Pdl, Aloia e Di Bacco. Riconsegnata la tessera del partito di Berlusconi, li si da vicini ai Socialisti. E forse anche tra i papabili per il rimpasto di deleghe a cui Guerrini starebbe pensando in vista della nomina del settimo assessore. Fabio Menichetti dell’Idv potrebbe essere coinvolto, suo malgrado, in questa manovra. Anche Fabrizio Palazzari del Prc potrebbe dover cedere la carica da vicesindaco. Brunetti, come fatto trapelare nei giorni scorsi, rinuncia invece volentieri a quella al bilancio. Al Sel di Gubbio non va giù l’idea che due ex Pdl possano risultare decisivi per approvare il bilancio. Qualora dovesse avvenire, il partito di Vendola è pronto ad aprirsi una crisi. Che faranno poi i 4 consiglieri di estrema sinistra? Cacciamani resta fedele a Guerrini; Stocchi, Cernicchi e Panfili sono usciti dalla coalizione ormai da mesi. C’è inoltre il fronte dei Democratici per Gubbio, ala interna al Pd. Oggi in conferenza stampa hanno ribadito di non aver mai chiesto al sindaco un assessore come garanzia di sostegno. Guerrini sembra infatti che stia avendo contatti con attivisti anche di questa parte del partito ma “tutto a titolo personale” hanno ribadito i vari Piergentili, Fiorucci, Stirati e Sarli. La minoranza che si è attestata al 40% dopo l’ultimo congresso del Pd eugubino ribadisce che c’è disponibilità a collaborare e lavorare per Gubbio ma riaprendo una grande fase di dialogo e confronto su grandi temi. “Riconosciamo il gruppo dirigente ma non come un gruppo di potere” è stato detto. E’ stato chiesto per l’ennesima volta al segretario Mirko Casagrande di creare incontri interni al partito, unica via per compattare le forze. “Vediamo strani contatti in maggioranza – hanno detto i promotori della conferenza odierna – l’importante è che il progetto elettorale non venga stravolto”. Può essere indicativo che alla conferenza stampa non ci fosse proprio Giuseppe Merli, colui che viene dato come papabile nella giunta Guerrini? E che ci fossero ben 5 consiglieri di maggioranza, dell’Idv e del Pd? Chissà. Ma ormai manca proprio poco per saperlo anche se già il voto sull’Irpef comunale di poche settimane è stata una chiara avvisaglia: la maggioranza non ebbe i voti sufficienti.