Gubbio. “La voce non mente”: una due giorni con il “cantattore” Vittorio Matteucci

“Il mio luogo d'incontro ideale è il palcoscenico e lì ho piacere di presentarmi al mio pubblico”. Con queste parole ha salutato Gubbio il Dracula (ma non solo) più famoso degli ultimi anni: in altre parole il celebre “cantattore” Vittorio Matteucci per una due giorni di musical e musica incentrata sulle arti espressive corporee e vocali. “La voce non mente”, questo il titolo del seminario tenutosi presso i locali dell’Informagiovani riproposto a tutti i i giovani eugubini e non solo, lo scorso week end dopo la soddisfacente esperienza di due anni fa grazie al supporto di varie associazioni cittadine e al patrocinio del Comune. Ben trentacinque ragazzi hanno preso parte alle lezioni che vertevano principalmente sui seguenti argomenti: utilizzo generale della voce, tecniche di respirazione, riscaldamento e rilassamento; lettura ad alta voce ed elementi di dizione; come si affronta un brano ‘leggero’, come applicare le regole fondamentali della comunicazione teatrale all’esecuzione di una canzone, studio e comprensione di un testo; utilizzo del corpo, consapevolezza dello spazio scenico, consapevolezza e sviluppo dei proprio talenti, tempi della comunicazione e controllo dell’emotività. “Per stare bene sopra un palcoscenico servono tantissime cose: innanzitutto la sicurezza nei propri mezzi espressivi e la solidità psicologica; bisogna essere e sentirsi preparati: per fare tutto questo è necessaria una consapevolezza che viene dallo studio e dall’approfondimento. Il nostro non è un passatempo, ma prima di tutto un mestiere che si impara e poi una professione che si esercita”, ha detto ai suoi corsisti Matteucci comunicando lo sforzo che si deve compiere per entrare nel mondo del teatro, un mondo che non rappresenta il grande pubblico e neppure il facile guadagno, ma al contrario “la grande fatica e il sacrificio e allo stesso tempo il sorriso o la lacrima di quello spettatore di terza fila che riempie però il cuore di una indicibile gioia”. Un seminario ritenuto utile dai ragazzi perché quello che hanno appreso sono delle pratiche utili per tutti i giorni e non solo per chi ha velleità artistiche: “avere fatto teatro mi ha dato sicurezza anche quando sostenevo gli esami universitari sentendomi così a mio agio nel parlare davanti i professori” ha così commentato il “cantattore”. L’artista si è detto molto soddisfatto della riuscita dell’evento ed è rimasto molto colpito dalla sensibilità artistica che hanno dimostrato i giovani intervenuti: “quello che mi ha più meravigliato sono i tanti gruppi amatoriali che si dedicano al teatro, alla musica e al canto con grande passione e dedizione” ha così commentato al termine della due giorni e ovviamente non ha mancato di dare un consiglio a tutti i ragazzi che si avvicinano a questo mondo: “La passione e il divertimento devono rimanere sempre i veri motori di questo magnifico lavoro”.