Gubbio, a Prato un tabù da sfatare

I vecchi saggi ci insegnano come nella vita ci sia sempre una prima volta, ed è questo l’adagio sul quale il Gubbio di Torrente dovrà prendere spunto per portare a casa quella vittoria mai ottenuta nei precedenti disputati dai rossoblu al Lungobisenzio di Prato. Nell’ultimo di questi, andato in scena lo scorso 15 febbraio, il danno fu accompagnato dalla beffa, visto che nel primo tempo l’arbitro Giallanza di Catania negò un rigore evidente ad Agostinelli, mentre nella ripresa una punizione di Martinetti colpì la parte interna della traversa. Quando ormai la compagine ancora allenata da Beoni sembrava rassegnata ad accontentarsi dello 0-0, ecco che il difensore Panizzolo riuscì a realizzare il più classico dei delitti perfetti. I toscani sono guidati quest’anno da Bellini e non hanno modificato molto il loro organico; il punto di forza – anche se si tratta comunque di una formazione compatta a cui è difficile far gol – resta ovviamente l’attacco, con un terzetto davvero niente male composto da Silva Reis, nel ruolo di trequartista, e da Vieri e Basilico come terminali offensivi. Proprio l’inedita imprecisione dei due centravanti (clamoroso soprattutto l’errore di Vieri) non ha consentito agli azzurri di conquistare il bottino pieno nell’ultimo match giocato a San Giovanni Valdarno, senza dimenticare tuttavia i due legni colpiti dagli avversari, testimonianza di come il Gubbio, grazie anche alla velocità di Marotta e Casoli, ha due armi da dover sfruttare per far male alla difesa pratese. L’importante è non imbattersi nuovamente in un Giallanza di Catania qualsiasi.