Gubbio avrà un museo permanente della ceramica. Non un museo qualsiasi, ma una personale esclusiva dedicata alla vita artistica e creativa di Aldo Ajò (nella foto), uno dei massimi esponenti del secolo scorso. Il museo sorgerà in quella che fu l'abitazione del maestro ceramista eugubino, lungo la salita della Ripa, di fronte all'ingresso di Parco Ranghiasci, in uno degli scorci più suggestivi dell'acropoli eugubina. Un incantevole giardino a far da terrazza tra Palazzo dei Consoli da un lato, quartiere di S.Martino dall'altro, farà da ingresso agli spazi espositivi, ricavati all'interno dei locali sottostanti l'abitazione.
Nato nel 1901, Aldo Ajò ha rappresentato per decenni un punto di riferimento nella creazione artistica in particolare della ceramica. Le sue opere e la sua impronta hanno lasciato un segno importante nel linguaggio artistico del Novecento e la mostra - che dovrebbe essere inaugurata nel prossimo mese di ottobre - punta a rappresentare un omaggio e al tempo stesso un percorso nella crescita culturale e artistica di questo autore, scomparso nel 1982.
Da allora il nome di Ajò è rimasto a testimoniare una delle espressioni più vive e versatili dell'arte ceramica, erede artistico a distanza di secoli di quel Mastro Giorgio che ha rappresentato il massimo genio creativo nel '500. E a farsi promotrici dell'iniziativa espositiva sono state la moglie dell'artista, Ines Ajò e la nipote, Anna Ajò, con l'obiettivo di lasciare una carrellata quanto più completa delle sue opere. E il progetto è stato sposato da illustri esperti d'arte quali il prof. Giancarlo Bojani, direttore del Museo della ceramica di Pesaro e dal prof. Ettore Sannipoli: "Ajò rappresenta un interprete importante del Novecento - ha spiegato Bojani - La sua città natale ha il dovere di ricordare e ricostruire la sua opera attraverso un'iniziativa come questa mostra". Sono circa 150 le opere che dovrebbero essere inserite nell'esposizione: "E' fondamentale che la nostra città si riappropri di artisti conosciuti ma dei quali non si è ancora catalogata l'intera produzione - sottolinea Ettore Sannipoli - Tra l'altro questa mostra si collocherebbe in un luogo vissuto dall'artista stesso e non fittiziamente costruito". 
Esiste anche il progetto di come sarà allestito il museo dedicato alle opere di Aldo Ajò e la pubblicazione dedicata alle stesse: a curarli l'esperto di mostre ed esposizioni artistiche, Ilvio Verona: "Gli spazi destinati alla mostra sono ridotti ma abbiamo trovato soluzioni espositive ideali per valorizzare le ceramiche e creare un percorso logico temporale dalle prime creazioni alla maturità nel dopoguerra".
Gubbio/Gualdo Tadino
26/07/2005 10:15
Redazione