Gubbio: anno giubilare, l’apertura con la voce del Campanone

5 marzo 2010, ore 12. Si è aperta così, con il suono più forte, sentito e identitario per la comunità eugubina l’anno giubilare in onore di S.Ubaldo, indetto dalla Diocesi per celebrare in modo degno gli 850 anni dalla morte del Patrono di Gubbio, avvenuta il 16 maggio 1160. Una ricorrenza che, come spiegato anche nei giorni scorsi dal Vescovo Mario Ceccobelli, vuole essere l’occasione per recuperare i valori più profondi e autentici del messaggio Ubaldiano, la riconciliazione, il superamento delle divisioni, la carità. Principi tanto più attuali in una comunità eugubina che, su diversi versanti, manifesta invece forti momenti di divisione. La sonata straordinaria del Campanone, che tradizionalmente concentra le proprie sonate per il Patrono nel Triduo che precede il 16 maggio, ha aperto dunque i 15 mesi che fino al 2011, segneranno una serie di momenti religiosi e culturali in onore di S.Ubaldo. Stasera è in programma, dalle ore 21, in Cattedrale, la Veglia di preghiera presieduta dallo stesso mons. Ceccobelli che, ha ricordato in conferenza stampa, è stata espressamente richiesta e voluta dalle Famiglie ceraiole. L’auspicio è quello di un’ampia partecipazione, così come alle altre iniziative che caratterizzeranno questo fine settimana: domani sera alle 21, è di scena alla chiesa di S.Domenico il concerto Ubaldus Hodie Còlitur, promosso dalla Famiglia dei Santubaldari, con musiche in onore di S.Ubaldo dal medioevo all’800, protagonista il coro e l’orchestra diretti dal maestro Stefano Mancini. Domenica infine le celebrazioni legate alla Canonizzazione di S.Ubaldo: dalle ore 9 si svolgerà la processione dalla Cattedrale fino alla Basilica, presenti rappresentanti di Diocesi, Comune, Università Muratori e famiglie ceraiole, seguirà alle 11 la celebrazione eucaristica officiata dal Vescovo al termine della quale sarà consegnata a Capitani e Capodieci del prossimo 15 maggio la reliquia del Patrono, e si svolgerà l’investitura del Capodieci del cero di Sant’Ubaldo, Ubaldo Colaiacovo. Per i ceraioli santubaldari sarà poi il convivio alle sale degli Arconi a chiudere la giornata di festa.