Gubbio: badanti e colf nel territorio.

In Italia quella di badante sta diventando una delle professioni più diffuse. Sono persone, quasi tutte di nazionalità straniera, che accompagnano al parco i nostri anziani, che fanno compagnia alle persone sole, che aiutano nelle faccende domestiche nelle nostre case, che si prendono cura dei disabili, che mettono a letto i nostri bambini. Un fenomeno rilevante e capillarmente diffuso anche nei sei comuni dell’Alto Chiascio, dove sul totale delle collaboratrici domestiche regolarmente iscritte all’Inps l’86% sono straniere. Una stima prudenziale fatta in base alle denunce accolte sempre dall’Inps dal 2002 al 30 giugno 2009 parla di un totale 1309 lavoratrici iscritte e assunte regolarmente in qualità di badanti o colf. Di queste qualcuna potrebbe aver cessato l’attività o modificato il tipo di contratto lavorativo, anche se il numero non si discosta molto dalla realtà effettiva. Il picco massimo di iscrizioni si è avuto nel 2003, ben 422, complice gli effetti della legge sull’immigrazione Bossi – Fini, il più basso lo scorso anno, solo 44 nuovi contratti di lavoro. Quest’anno nei primi sei mesi, sono già 103 le nuove assunte. Ma quante sarebbero eventualmente le badanti da regolarizzare? Quasi il 20% della popolazione straniera di sesso femminile presente sul territorio. Basta dare un’occhiata ai numeri del VI Censimento degli immigrati regolari dell’eugubino-gualdese fatto dalle Acli: al dicembre 2008 nel nostro comprensorio erano presenti 5520 stranieri; il 53, 3 % di questi sono donne, cioè 2943. Ora per questa ipotetica forza lavoro e per le famiglie che ne hanno richiesto la presenza si apre un periodo di incertezze sul destino della loro permanenza in Italia.