Gubbio: campagna anti-ticket dal "Circolo delle Libertà"

Continua senza sosta la raccolta di firme per l'abolizione dei ticket sanitari introdotti dall'ultima legge finanziaria. In questi giorni infatti ben 1.000 eugubini hanno aderito alla campagna promossa in tutta Italia dal Circolo delle Libertà. Un'iniziativa che ha riscosso molto successo all'interno del comprensorio dove nella sola giornata di sabato, di fronte al centro commerciale Coop, sono state raccolte circa 600 sottoscrizioni. A queste se ne sono poi aggiunte altre 400, risultato dell'attività di "porta a porta" intrapresa negli ultimi giorni dalla sezione eugubina del Circolo delle Libertà. L'iniziativa è stata poi estesa anche ai comuni della fascia appenninica, a partire da Scheggia dove fino ad ora sono state ben 200 le firme dei cittadini. "Sulle visite specialistiche è previsto un ticket di 10 euro da pagare presso il punto di prenotazione - ha spiegato Angelo Baldinelli, presidente del Circolo delle Libertà - A questo si aggiunge poi il ticket di 10 euro per gli esami radiologici". Esenti dal pagamento solo i bambini fino ai 6 anni e gli anziani con più di 65 anni. La beffa però sta nel fatto che con l'introduzione dei ticket la sanità pubblica risulta essere più costosa di quella privata. "I costi dell'esame sono identici sia per la sanità pubblica che privata - aggiunge Nicola Aloia, anch'esso membro del Circolo delle Libertà - e per quella pubblica occorre aggiungere 10 euro sulla ricetta. Prendiamo il caso di una persona che debba sottoporsi ad un check up. Per tale casistica sono necessari circa 29 esami, ma, siccome una ricetta non può contenere più di 8 esami, è del tutto evidente che il medico debba necessariamente compilare 4 ricette. La sanità pubblica, quindi, richiede al paziente 40 euro per le 4 ricette in aggiunta alla somma di 35 euro massimi per ogni prestazione. Il costo della sanità pubblica risulta quindi molto al disopra di quella privata che richiede, per le stesse analisi, 50 euro". A questo si aggiungono poi "l'iniquo balzello per il pronto soccorso, che va a colpire coloro che per vari motivi ritengono di aver bisogno di un controllo medico immediato e competente - aggiunge il presidente Baldinelli - e i 10 euro che il paziente deve pagare per ogni ricetta con cui i medici generici prescrivono i farmaci". Inoltre, secondo gli esponenti della sezione eugubina del Circolo delle Libertà, "l'Asl 1 richiede il pagamento anticipato delle prestazioni prenotate al fine di evitare che gli utenti facciano richiesta di esami inutili. Se le cose stanno così, siamo davvero ridotti male. - sostiene Baldinelli - Ciò significherebbe infatti che i medici prescrivono esami che non servono e che i cittadini richiedono visite con la stessa noncuranza con cui si accende il televisore. Meglio sarebbe invece - conclude - rendere note con sistematicità le liste d'attesa per le varie prestazioni dando all'utente la possibilità di scegliere dove e quando usufruire della prestazione".