Il presente da solo non riesce a giudicare e interpretare sé stesso: per fare esperienza di qualcosa, abbiamo bisogno del passato, di un’idea della verità, della bellezza, del bene con cui confrontarci. Liberi di scegliere la tradizione che preferiamo, orfani di tutte le ideologie, reclamiamo guide umili ed esigenti, in parte involontarie, che ci aiutino anzitutto a capire che cosa è reale e che cosa è irreale nella nostra esistenza. Maestri e maestre non lasciano indifferenti, lasciano il segno. Non trasmettono dottrine, non modellano, non orientano. Non inibiscono l’avventura, le esperienze, ma aiutano a interpretarle. E avvertono del limite, che non è interdizione, precetto, ma senso elementare del giusto, istinto per l’ordine, intuito per il vero, amore appassionato per la libertà. Soglia oltre la quale la propria verità può rovesciarsi in menzogna, la giustizia in ingiustizia. Non condizionati e non condizionanti, maestre e maestri sono forti nell’impegno e decisi nel coinvolgimento, seri e rigorosi, responsabili nell’approccio appropriato alla realtà umana. Scomodi, inappartenenti, testardi, devianti, fragili, indifesi, ansiosi, solitari, senza scuola e senza chiesa, non educano al dover essere ma all’essere. Non ci forniscono soluzioni, ma ci sollecitano, ci aiutano ad ispessire la domanda. E sono soprattutto inquietanti. Non chi ha risolto ha diritto di inquietare, ma chi avverte la tensione come tale, chi ne ha intuito la profondità. Il momento dell’inquietare è il cuore dell’educativo, perché è il necessario presupposto psicologico di quel processo di cui l’uomo ha estremo bisogno, perché da esso dipende il perfezionamento al quale la sua natura lo spinge con tutta sé stessa. Quello con i maestri è un impatto vitale, un contagio fecondo: l’animo ne esce modificato, disteso, dispiegato nelle sue dimensioni, non immiserito. Rifarsi ai maestri è necessario perché per loro tramite si cresce sia nell’appartenenza all’umano che nella competenza dell’umano. La grandezza di spirito non può lasciare indifferenti e l’ammirazione provoca emulazione. L’incontro non fa cambiare strada ma aiuta a trovare la propria strada; esercita una forza che lavora in profondità e che imprime una specie di “violenza”: è la chiamata-contagio. La nostra interiorità ha bisogno di essere destata, risvegliata da una voce che la chiama, la voce di un altro che si dimostra, poi, come la nostra più autentica parola. Il legame intenso con un’altra persona rende più liberi e forti. Nella pura relazione ci si sente legati come non mai, eppure liberi come in nessun altro tempo e luogo. Non esiste una didattica o una metodologia dell’incontro: non c’è precetto che possa condurvi. I temi proposti dai maestri, sottratti al giogo del tempo e senza luogo, chiedono di essere continuamente ripresi e approfonditi, riguardano il cuore del lavoro educativo in ogni epoca, interpellano tutti, al di là delle appartenenze culturali e delle contingenze storiche e ambientali, offrono numerose sollecitazioni a ridestare un autentico interesse per l’educativo, a stimolare una desiderosa conoscenza di sé, a riaccendere le motivazioni forti per una professione così responsabile e così delicata come quella dell’insegnante.
Programma
Gli incontri si terranno presso l’Aula Magna della Sede Cassata in Via del Bottagnone, 40 – Gubbio
24 ottobre Maria Montessori tra scoperta dell’infanzia e origine del male 15.30-17.30 RANIERO REGNI
31 ottobre I mentori dell’educazione diffusa 15.30-17.30 PAOLO MOTTANA 6 novembre La natura come maestra: miti, riti e antropologie delle rigenerazioni vegetali 15.30-17.30 GIANLUCA CHIOCCI
8 novembre Preparare al futuro. Se ci sarà 15.30-17.30 GOFFREDO FOFI 14 novembre Nora Giacobini, una maestra di libertà 15.30-17.30 FRANCO LORENZONI
18 novembre Verso Capitini… e la sua religione dell’educazione 15.30-17.30 PIERGIORGIO GIACCHÈ
19 novembre Pensiero critico e dialettico: la filosofia come educazione alla vita 15.00-19.00 NICOLA DONTI
21 novembre Il tempo della sintonia e dei dialoghi possibili a scuola 15.00-19.00 NICOLETTA SENSI
Il corso, per un totale di 25 ore, è aperto a tutti gli insegnanti interessati. L’iscrizione è gratuita. I docenti di ruolo dovranno iscriversi in Piattaforma Sofia digitando nel campo catalogo il codice AC63. I docenti a tempo determinato formalizzeranno l’iscrizione tramite e-mail all’indirizzo pgis034006@istruzione.it entro venerdì 18 ottobre p.v. Per l’ottenimento del regolare attestato sarà necessario aver frequentato almeno 15 ore di lezione, tra attività frontali e laboratori, e aver svolto la prova di verifica finale della durata di cinque ore.
Gubbio/Gualdo Tadino
30/09/2019 17:55
Redazione