Gubbio: disabile felice per il primo volo in elicottero

Aveva un unico grande desiderio, Gabriele, poter vedere dall'alto la sua città. Magari sorvolarla e sentirsi libero e leggero sopra i cieli di Gubbio, lui che è affetto da una tetraparesi che lo costringe su una sedia a rotelle. Tempo fa aveva visto proprio su Trg le immagini degli ultraleggeri che si alzavano da Cipolleto e aveva confidato alla madre, con una punta di rammarico, che a lui quel tipo di esperienza lì sarebbe stata preclusa per sempre. Ma la signora Pina non si è persa d'animo, “ l’ho subito rincuorato e rassicurato- ci dice la mamma di Gabriele- ed in cuor mio mi sono ripromessa che , fosse anche l’ultima cosa al mondo che avrei fatto , mio figlio doveva realizzare il suo desiderio.” Così insieme al marito Enzo (che dalla sua confida di avere paura di volare e non è mai riuscito a salire su un aeroplano) ha cominciato ad informarsi, senza purtroppo ottenere granché, per organizzare a Gabriele un volo. Ma le buone notizie (e soprattutto i buoni amici) a volte giungono quando meno te lo aspetti e quando magari non ci speri più. “Nel negozio di mio marito - spiega la mamma di Gabriele -è arrrivato Giuseppe Brunelli, che, dopo aver sentito dire del desiderio del ragazzo, ha promesso di interessarsi alla vicenda e di organizzare il volo”. E ieri mattina Gabriele è riuscito a realizzare il suo sogno: è salito finalmente a bordo di un elicottero messo a disposizione dalla Colacem, insieme alla madre, al padre che nel frattempo è riuscito a superare perfino la paura di volare ed ha potuto così sorvolare non solo Gubbio, la sua città, ma anche Gualdo Tadino e perfino Umbertide. Quasi un'ora di volo nella quale Gabriele, "non è riuscito a proferire quasi parola" come ci ha raccontato la madre, lui che invece è particolarmente loquace, forse perché in quel momento ha provato paura, emozione, confusione, tutte insieme, cercando di guardare tutto ciò che dal basso non può vedere e provare a riconoscere tutti quei posti che dal basso frequenta magari spesso con la sua carrozzina. E per i genitori di Gabriele, Enzo e Pina è d'obbligo rivolgere un ringraziamento a tutti coloro i quali hanno contribuito a rendere concreto il sogno di loro figlio: "Oggi - dicono- ci hanno dato la possibilità di vedere felice Gabriele e più ci pensiamo e più ci rendiamo conto che per raccontare una cosa così bella non c'è altra possibilità che comunicarla attraverso un modo solo; dire un grazie con la g maiuscola, un grazie di vero cuore a tutti quelli che hanno avuto un'idea così dolce e sensibile".