«È uno spettacolo stupendo come espressione del sentimento del cuore ma soprattutto rappresentazione di devozione in omaggio a Sant’Ubaldo».
Parole salienti dell'omelia del Card. Lorenzo Baldisseri, segretario generale del Sinodo dei Vescovi, che ha officiato oggi in Cattedrale a Gubbio il Solenne Pontificale per la festa di S.Ubaldo. Ancora forte e viva l'eco del 15 maggio, con una Festa dei Ceri gravida di emozioni che ha rinnovato l'omaggio della comunità eugubina al suo Patrono.
In tanti fedeli si sono ritrovati stamane nella Cattedrale, dopo la processione che muovendo dalla chiesetta dei Neri (al secolo, di S.Giovanni decollato) ha ricondotto la statua di S.Ubaldo in Duomo. Accanto al Cardinale, ovviamente, il Vescovo di Gubbio, Mario Ceccobelli, e il Vescovo emerito, Pietro Bottaccioli di cui oggi ricorrevano i 26 anni dall'inizio del suo episcopato.
Tra le autorità istituzionali, presenti il sindaco di Gubbio, Filippo Mario Stirati, le autorità militari cittadine, i Capitani della Festa dei Ceri (il primo Piero Angelo Radicchi e il secondo Francesco Ranghiasci) e i Capodieci Andrea Marcheggiani (Sant’Ubaldo), Andrea Fronduti (San Giorgio) e Daniele Battistelli (Sant’Antonio).
In apertura proprio il Vescovo Ceccobelli ha voluto ringraziare della presenza il Card. Baldisseri ricordando i significati più forti della giornata di ieri, vissuti intensamente fino alla fine. Un epilogo corale, con la presenza contemporanea dei tre ceri nel chiostro della Basilica, che era stato auspicato fin dalla vigilia sia dal Cappellano dei Ceri, don Mirko Orsini, che dallo stesso presule. Una decisione presa spontaneamente nel chiostro ma figlia di una chiara volontà dei ceraioli tutti, come confermato dal vero e proprio boato che ha accompagnato l'improvvisata "rialzata" del cero di Sant'Ubaldo per attendere San Giorgio e Sant'Antonio in piedi e omaggiare insieme il Patrono.
«Avete conservato questa fede nel vostro Patrono che è un pastore zelante di questa città e lo è stato per circa 30 anni - ha ricordato nell'omelia il Cardinale Baldisseri - È imitando i Santi che noi imitiamo il Signore Gesù che forse sentiamo lontano perchè è uomo e Dio. Ma i Santi sono uomini che, prima della gloria, hanno vissuto una vita come la nostra, cambiata quando hanno conosciuto l’amore di Dio rispondendo al male con il bene, diffondendo la pace. - ha aggiunto il cardinale - E queste parole si riferiscono in particolare a Sant’Ubaldo, trepido difensore dei suoi cittadini». Una frase che è sembrata alludere anche a quanto avvenuto a conclusione della corsa dei Ceri.
«Sant’Ubaldo ci indica il cammino. - ha concluso Baldisseri - In un periodo di assedio della povertà, dell’ignoranza, della solitudine e della disperazione, siamo chiamati a custodire l’intero creato, la sua bellezza, gli uomini tutti con amore, in particolare dei più deboli come bambini ed anziani, sconfiggendo la globalizzazione dell’indifferenza. Essere Santi non è un privilegio ma una vocazione per tutti».
Nel corso della santa messa il vescovo Ceccobelli è tornato a riflettere sulla Festa dei Ceri 2015. E la parola più ricorrente nel suo intervento è il concetto di coralità. «La Corsa non è una competizione sportiva ma una processione. È l’omaggio di Gubbio al Patrono con i Santi che rappresentano le corporazioni. È una Corsa speciale quella di quest’anno. Tutto avviene insieme, segno di devozione unica verso Sant’Ubaldo. Insieme attendono la Corsa, insieme corrono, corsa sugli stradoni che sembra quasi un volo verso la basilica. È l’amore verso il Patrono che ha fatto volare i Ceri e insieme hanno dimostrato devozione».
In occasione del suo saluto, il Vescovo Ceccobelli ha anche ringraziato l'emittente televisiva TRG "per il grande lavoro svolto con la diretta della Festa dei Ceri, che ha permesso a tante persone, a Gubbio e lontano da Gubbio, di poter vedere la Festa, e per la stessa diretta del Pontificale".
Gubbio/Gualdo Tadino
16/05/2015 14:27
Redazione