Gubbio: fondo di solidarietà, tante le domande

Ritrovarsi da un giorno all'altro in cassa integrazione, passare da un contratto full time ad uno part time con la conseguente riduzione dello stipendio o, peggio ancora, venire licenziati. Situazioni che purtroppo ben conoscono molte famiglie eugubine alle prese con una crisi economica ed occupazionale da cui sembra ancora difficile uscire. E per aiutare chi non può più contare su di uno stipendio fisso, il tavolo degli assessori dell'Ambito territoriale n. 7 ha istituito un fondo di solidarietà di 90mila euro da destinare alle famiglie che più ne hanno bisogno. Per partecipare al bando c'era tempo fino a lunedì 24 agosto: a Gubbio sono state circa 60 le domande pervenute all'ufficio di cittadinanza, a cui si aggiungono quelle presentate negli altri Comuni dell'Ambito. Sessanta famiglie che, da un giorno all'altro, si sono ritrovate a fare i conti con uno stipendio sempre più magro o che, nel caso dei nuclei monoreddito magari con figli minori a carico, sono state costrette a rivolgersi addirittura alla Caritas. Il bando prevede un contributo mensile pari a circa 200 euro, che può arrivare a 250 nei casi di estrema difficoltà, per un periodo di sei mesi e che, ed è questo l'aspetto più rilevante, il beneficiario non avrà l'obbligo di restituire. Scopo del contributo sostenere le famiglie e i cittadini in difficoltà perché espulsi dal mercato del lavoro non per propria volontà, o che hanno subito una riduzione del reddito per crisi aziendale, ma anche favorire il reinserimento nel mondo lavorativo dei soggetti che ne sono usciti a causa della crisi economico-occupazionale. Per partecipare al bando era necessario essere in possesso di determinati requisiti, come risiedere in uno dei Comuni dell'Ambito n.7, essere in cassa integrazione, in mobilità, o con orario lavorativo ridotto a seguito della crisi aziendale, aver subito una riduzione del reddito sempre a causa della crisi economico-occupazionale, o essere stato licenziato e aver perso il lavoro per scadenza del contratto a tempo determinato o interinale o per cessazione dell'attività. In ogni caso era necessario aver svolto attività lavorativa per un totale di almeno 90 giorni nel periodo compreso tra il primo luglio del 2007 e il 30 aprile di quest'anno. Ora ad un'apposita commissione tecnica spetterà il compito di valutare le domande, tenendo in considerazione la costituzione del nucleo familiare, la condizione patrimoniale-reddituale della famiglia e eventuali elementi di disagio, per poi procedere all'erogazione del contributo fino all'esaurimento del fondo di solidarietà.