Alle ore 11.30 i Ceri hanno fatto ingresso in Piazza Grande e qualche manciata di minuti prima delle ore 12, dopo le girate intorno al pennone, si sono infilati lungo la scalea di Palazzo dei Consoli per entrare nella sala dell'Arengo dove resteranno fino alla mattina del 15 maggio.
E' finita così a Gubbio, tra canti tramandati dalla tradizione e grida di gioia del momento, la mattinata di domenica 4 maggio, quando i Ceri, dopo un anno, sono tornati in città.
La messa in Basilica la mattina, officiata dal cappellano dei Ceri don Mirko Orsini, ha aperto una giornata di primavera "baciata dal sole", parafrasando una delle più note canzoni ceraiole, con il vicario del vescovo che ha spronato i ceraioli in questo maggio 2025 ad essere "pellegrini di speranza", a "correre a testa alta guardando Sant'Ubaldo", ricordando anche che questo è un anno giubilare, a cui da sempre è deputato il compito di lanciare messaggi importanti.
Era la prima volta da sindaco per Vittorio Fiorucci, più aduso sin qui alla camicia sangiorgiara che alla fascia tricolore in questa occasione, la prima volta nei loro ruoli per i capitani Fabio Latini e Oliviero Baldelli, per i capodieci Giuseppe Piccioloni di Sant'Ubaldo, Giuliano Baldelli di San Giorgio e Mattia Martinelli di Sant'Antonio. Affollatissimo il chiostro e ancora più affollati gli stradoni del Monte Ingino dove i Ceri sono tornati a scendere in quel clima di festa e spensieratezza ritratto nei volti dei bambini seduti a cavalcioni sopra le macchine lignee, in questa giornata e fino al 15 maggio portate a spalla in posizione orizzontale.
Inevitabile l'attenzione di molti quando il serpentone dei ceraioli, dopo essersi riunito a San Marziale con le istituzioni cittadine nonchè con la Banda Comunale, ha sfilato davanti alle Logge dei Tiratori: lì il pensiero è andato al prossimo 15 maggio quando i Ceri eccezionalmente faranno questo percorso piuttosto che passare davanti alla chiesa di San Francesco a causa del cantiere di ripavimentazione della piazza. Nella diretta TRG – AranciaLive è stato l'assessore Spartaco Cappannelli, ospite della mattinata, a spiegare i motivi inevitabili della scelta:" Servivano 100 mila euro per mettere in sicurezza il cantiere e consentire lì il passaggio, 100 mila euro buttati letteralmente via visto che poi tutto sarebbe stato successivamente rimosso". Alla domanda del perchè la scelta di cambiare percorso non sia stata annunciata prima, ma a ridosso della Festa, Cappannelli ha detto che solo nella serata, al termine del consiglio comunale del 29 aprile, il RUP del procedicmento ha comunicato alla giunta l'entità dell'importo per la messa in sicurezza del cantiere, costringendo al quel punto la giunta a fare la sua scelta.
Le dirette della Festa dei Ceri tornano il prossimo 14 maggio poco prima delle 19 per la "sonata del Campanone", quindi giovedi 15 maggio per raccontare la giornata più lunga di Gubbio.
Gubbio/Gualdo Tadino
04/05/2025 13:25
Redazione