Gubbio: il miracolo di Sara Mariucci

E’ stata una storia che ha commosso tutta la comunità eugubina appena la notizia si fece spazio tra le lacrime: Sara Mariucci, da quel terribile agosto del 2006 quando venne uccisa da una scossa elettrica mentre giocava in Calabria su di una giostra, è diventata un pò l’angelo custode di molti. Ieri la messa in occasione del quarto anniversario e l’annuncio di un fatto, inspiegabile, fortuito, scritto ma forse, perché no, proprio facilitato, per così dire, dal piccolo angelo. Durante la messa presieduta dal vescovo Mario Ceccobelli, come riportato oggi dalle colonne dalla Nazione dell’Umbria, un concelebrante ha raccontato una storia che vede protagonista un’altra bimba, la chiameremo Matilde, malata agli occhi di un male considerato da molti luminari incurabile anche col ricorso di interventi chirurgici. L’ultimo tentativo dei genitori stava però per portare Matilde a Roma da uno specialista. Prima di partire la visita sulla tomba di Sara e la frase lasciata dalla piccola sul diario deposto nella cappella: “Sara, voglio essere tua amica”. Beh, dall’intervento chirurgico tentato senza speranza di successo, Matilda è tornata e con due bei occhietti guariti! Difficile dare un nome a quanto successo, ma il lieto fine di questa storia ha portato la famiglia a volere che la storia fosse raccontata a tutti durante la messa. Una richiesta di amicizia che non ha tradito la piccola Matilda che si è affidata a Sara che, la notte prima di morire, aveva raccontato alla madre, di aver sognato una “mamma Morena” dalla quale sarebbe andata. Il giorno dopo Sara moriva, il 5 agosto, giorno nel quale in Bolivia si onora la Madonna Morena, col velo azzurro come Sara l’aveva sognata.