Si e' recato all'ufficio postale di Branca a ritirare un pacco ma ad attenderlo c'erano poliziotti della squadra mobile della questura di Perugia, travestiti da postini, che lo hanno arrestato nell'ambito di un'indagine contro un traffico internazionale di stupefacenti. Nel pacco c'era mezzo chilo di cocaina purissima, che sul mercato avrebbe fruttato tre volte tanto, per un valore, all'ingrosso, di almeno 80 mila euro. Tre, in totale, gli arresti. I dettagli dell'operazione sono stati illustrati in una conferenza stampa a Perugia, dal capo della mobile, Giorgio Di Munno. Presente anche il suo vice, Moreno Chiacchiera, che ha coordinato sul posto i colleghi-postini impegnati negli arresti. Gli arrestati sono tre sudamericani, residenti nella zona di Gubbio: Alexander Pereyra Arias, di 24 anni, sua sorella Seleny Altagracia Suero Arias, di 26, e Rosanna De la Cruz, di 33 anni. L'uomo era gia' stato indagato in passato per reati analoghi. Le due donne lavoravano a Gubbio come badanti e collaboratrici domestiche. Alexander Arias e' stato bloccato ieri nell'ufficio postale, dopo un appostamento di due giorni, da parte dei poliziotti. Le due donne nelle proprie abitazioni. Le indagini, ancora in corso, erano cominciate una ventina di giorni fa, coordinate dalla procura di Perugia (pm, Giuliano Mignini), con la collaborazione della polizia tedesca e dell'Interpol. Gli investigatori hanno utilizzato anche strumentazioni satellitari e intercettazioni ambientali e telefoniche. Secondo quanto ricostruito fino ad ora dalla polizia, la droga partiva dall'Argentina, in particolare da Buenos Aires, e giungeva in Italia attraverso spedizioni postali dalla Germania (alcuni investigatori della mobile di Perugia hanno operato anche a Francoforte). Il pacco con la cocaina giunto all'ufficio postale di Branca era indirizzato a Rosanna De la Cruz. Si tratta di una scatola di scarpe per bambini, contenente una decina di portafogli di pelle. La cocaina, in polvere, era contenuta in bustine cucite all'interno di ciascun portafogli, sotto la fodera. Gli investigatori ritengono che la droga fosse destinata al mercato perugino degli stupefacenti e, in parte, a quello toscano.
Gubbio/Gualdo Tadino
09/05/2009 08:30
Redazione