Si è aperta come tradizione con i lenti e struggenti rintocchi del Campanone alle 6 di questa mattina la giornata del 22 giugno. Come ogni anno, l'inizio dell'estate segna per la comunità eugubina il momento del silenzio, della preghiera e della riflessione su quanto accaduto all'alba di 74 anni fa, quando un plotone d'esecuzione nazista trucidò 40 civili come rappresaglia per l'uccisione di un ufficiale tedesco due giorni prima in un bar del centro cittadino.
L'eccidio dei 40 martiri resta la pagina più sanguinosa dell'intero periodo dell'occupazione in Umbria, consumatasi proprio nei giorni in cui Perugia veniva liberata. Uomini, donne e ragazzi, presi indistintamente nelle proprie case, vennero messi al muro nel luogo dove oggi sorge il Mausoleo dei 40 martiri e dove stamane sono iniziate le celebrazioni fin dalle 6.30, ora dell'eccidio. Le celebrazioni eucaristiche sono proseguite per tutta la giornata, con omaggi continui alle tombe delle 40 vittime.
Alle 9.30 da piazza 40 martiri è partito il corteo istituzionale, aperto dai giovani che hanno poi deposto una rosa sul muro dell'esecuzione, con i labari del Comune, delle Università di arti e mestieri, delle associazioni che in questa giornata si ritrovano. Alla cerimonia isituzionale presso il Mausoleo, aperta dalla presidente dell'associazione famiglie 40 martiri Laura Tomarelli, hanno preso la parola il sindaco di Gubbio, Stirati, l'assessore regionale Cecchini e il vice sindaco di Mirto, Luigi Ialuna, a rappresentare la cittadina siciliana che dette i natali ad uno dei 40 fucilati, il carabiniere Giovanni Zizolfi. Presenti anche l'on. Verini, il consigliere regionale Smacchi, il sindaco di Gualdo Presciutti e il presidente del consiglio comunale eugubino Biancarelli, oltre alla Giunta. Tanti poi gli eugubini e con loro le associazioni tra cui quella dei Carabinieri in congedo e l'associazione famiglie caduti e dispersi.
Una giornata di memoria che mantiene un grande significato – ha sottolineato Stirati – senza dimenticare ciò che accadde e senza confondere i ruoli di chi combatteva per la libertà e chi per sopprimerla. Evidenziata la presenza costante di giovani alla cerimonia così come durante l'anno, anche al Mausoleo, segno che anche il mondo della scuola da tempo coltiva positivamente la cultura della fratellanza attraverso la conoscenza di ciò che avvenne a Gubbio 74 anni fa. Il rapporto tra le comunità di Gubbio e Mirto, la cittadina del Messinese presente da due anni, è stato ricordato dal vice sindaco Ialuna. Infine la lettura, uno ad uno, dei nomi delle 40 vittime ha concluso la cerimonia. All'insegna delle emozioni e di quanto ogni anno sia importante rinnovare il pensiero e la riflessione su ciò che la guerra ha distrutto e ciò che è necessario fare per proseguire nella strada della condivisione. Memori di quanto avvenuto.
Gubbio/Gualdo Tadino
22/06/2018 18:24
Redazione