Un appuntamento originale, per ora riservato solo agli istituti superiori, viene dalla collaborazione tra la Biblioteca Comunale, l’associazione ‘Arte Libro unaluna’ e il ‘Teatro della Fama’, per le celebrazioni tenute in tutta Italia per i 750 anni della nascita di Dante Alighieri.
Da un’idea di Anna Buoninsegni e dell’avvocato Mario Monacelli, si punta l’attenzione su un aspetto che riguarda la storia e la vita dell’autore del poema universalmente noto. “Se l’eugubino Cante Gabrielli non avesse condannato all’esilio Dante Alighieri, il sommo poeta avrebbe scritto la Divina Commedia?”, si sono chiesti i promotori, per mettere a fuoco la circostanza del processo a Dante e i legami con Gubbio, importanti non solo per la città ma per i riflessi sulla storia della letteratura di tutti i tempi. « L’idea è quella di farlo diventare in seguito un vero e proprio testo teatrale - spiegano Buoninsegni e Monacelli – con una drammatizzazione che ricostruisca il ‘processo a Dante’, a detta di molti studiosi una sorta di macchinazione politica non estranea alle lotte interne di quei tempi, e soprattutto metta in luce i legami con l’attualità della scena italiana ». Per ora, sarà una specie di narrazione in cui due voci, quella di Anna Buoninsegni e quella dell’attore Giuliano Traversini, si intrecceranno per raccontare il clima di quegli anni a Firenze, come si arrivò alle condanne e la dura vita dell’esilio di Dante per 19 anni, 17 dei quali impiegati a scrivere le tre Cantiche dell’Inferno, Purgatorio e Paradiso. Il racconto si sviluppa all’interno del corridoio laterale della Biblioteca Speralliana, e con l’occasione viene illustrata e spiegata l’Opera unica al mondo ‘Divina Commedia’ secondo l’artista Cecco Bonanotte, nell’allestimento permanente di ‘unaluna’, voluto da Alessandro Sartori.
L’adesione delle scuole è stata entusiastica, secondo un calendario che proseguirà anche nel nuovo anno; il primo incontro si terrà mercoledì 16 dicembre alle ore 10,30 con una classe dell’Istituto ‘Cassata - Gattapone’ guidata dall’insegnante Angela Carnevali; sarà la volta degli studenti del Liceo Classico ‘G. Mazzatinti’ lunedì 21 dicembre alle ore 15 con la professoressa B. Maria De Santis. Fu, dunque, Cante Gabrielli di Gubbio, nella veste di Podestà di Firenze, ad avere la responsabilità nei confronti del mondo di aver emesso, nel 1302, le due condanne che decretarono l’esilio perpetuo, la condanna a morte, la confisca e la distruzione dei beni, del Sommo Poeta e della famiglia Alighieri. Una sorte amara e pesante per un uomo destinato all’eternità grazie alla monumentale opera del suo ingegno, che Boccaccio definì ‘Divina’ e fu scritta negli anni di lontananza, tra il 1304 e il 1321. Le due condanne, di gennaio e marzo, sono riportate nel ‘Libro del Chiodo’ che si trova all’Archivio di Stato di Firenze, e contiene le sentenze emesse contro le famiglie ribelli al potere dell’epoca. L’accusa che si legge è ‘baratteria’, l’attuale corruzione e concussione di cui sono pieni i capitoli della nostra deplorevole storia processuale, tanto da parlare di sistema di ‘corruzione endemica’.
Gubbio/Gualdo Tadino
15/12/2015 08:52
Redazione