L’Associazione di Promozione Sociale La Chiocciola, con il sostegno della Fondazione Perugia, in partenariato con il Comune di Gubbio, l’Università dei Muratori e Scalpellini, l’Università dei Sarti, l’Università dei Falegnami e l’Università dei Fabbri ha concluso il Progetto “La narrazione della città di Gubbio attraverso arti e mestieri” con un Convegno che si è tenuto lo scorso dicembre alla Biblioteca Sperelliana di Gubbio. Veri protagonisti del percorso 11 artigiani/artisti della città che hanno messo a disposizione la loro esperienza ed il loro saper fare. Dal tornista della ceramica, al fabbro, il decoratore, il corniciaio, la tessitrice, il restauratore, molte sono state le botteghe che si sono lasciate coinvolgere nel progetto, con l’obiettivo di far conoscere e sperimentare capacità artigianali ancora presenti a Gubbio e che rappresentano una delle componenti specifiche della storia della città. Da alcuni anni l’Associazione La Chiocciola, attraverso il progetto educativo sperimentale Officina del Fare e del Sapere, porta avanti i temi dell’educazione di bambini e ragazzi attraverso percorsi esperienziali di apprendimento, nell’ottica della crescita totale della persona, mettendo al centro i temi dell’Educazione Diffusa e di Gubbio Città Educante. Sono stati proposti alle scuole primarie e secondarie di primo grado laboratori con gli artigiani, realizzati dopo la visita guidata al MuAM offerta dal progetto a tutti i partecipanti che sono stati oltre 250, tra alunni e accompagnatori, ma molte di più le classi che avrebbero voluto partecipare. Oltre ai laboratori con le scuole, 11 giovani adolescenti hanno potuto sperimentare veri e propri percorsi di “apprendistato” in bottega, lavorando fianco a fianco con l’artigiano, individualmente, per conoscere le tecniche fondamentali e le fasi del lavoro, dall’ideazione, alla creazione, alla realizzazione del manufatto. Si è trattata di una grande opportunità per questi giovani: apprendere e sperimentare capacità creative e pratiche, oggi sempre più rare, comprendere l’importanza del passaggio dall’idea alla realizzazione concreta, in un contesto reale di produzione e lavoro. Anche per gli artigiani/artisti è stata un’esperienza significativa, perché hanno apprezzato la possibilità di confrontarsi con giovani allievi, in uno scambio sempre proficuo che apre al futuro con uno sguardo di positività. La storia della città di Gubbio è intimamente connessa alle arti e professioni: testimonianza ne sono le antiche Università di origine medievale ancora oggi esistenti, Università dei muratori, scalpellini e arti congeneri, Università dei fabbri, Università dei sarti, Università dei falegnami, Università dei calzolari. Da giugno 2021 inoltre è stato aperto al pubblico a Gubbio il MuAM, Museo Arti e Mestieri di Palazzo Beni, all’interno del quale è stato realizzato un allestimento che si articola su tre livelli espositivi, organizzato in 25 sezioni diverse, ognuna delle quali si focalizza su un preciso ambito delle tradizioni legate alle arti e ai mestieri. Grazie al progetto è stato realizzato un video documentario “Gubbio - I maestri artigiani nella Città Educante” che racconta l’esperienza realizzata e come questa rappresenti una buona prassi nell’ambito dell’approccio dell’Educazione Diffusa, proposta e teorizzata dal prof. Paolo Mottana, professore di Filosofia dell’educazione e di Ermeneutica della formazione e pratiche immaginali all’Università di Milano Bicocca, e l’architetto Giuseppe Campagnoli, architetto, ricercatore e saggista.
Gubbio/Gualdo Tadino
25/01/2023 13:27
Redazione