Gubbio: la storia a lieto fine di Letizia, dall'ippoterapia all'equitazione

Letizia Gambini è una ragazza disabile di 26 anni che tutti conoscono in città. "Con un carattere forte e con tanta volontà di farcela in ogni campo", confessano i genitori Patrizia e Angelo a cuore aperto. Così quando tempo fa a Gubbio si costituì l'associazione Spirit di ippoterapia, Letizia entrò subito a farvi parte. Con la speranza che il contatto con un animale come il cavallo, sensibilissimo ai segnali inconsci di chi lo sta guidando, potesse stimolare in lei delle positive attività intellettive. Da quel giorno Letizia ha potuto contare non soltanto sull'aiuto dell'istruttrice di monta western Lidia Binacci, con la quale ha iniziato un percorso di avvicinamento ai segreti dell'equitazione, ma anche su quello della splendida cavalla purosangue Sug, un Quarter della scuderia Binacci. Ne è nato un sodalizio strettissimo come le parole di Letizia confermano: "La Sug è la mia preferita e le voglio bene". Ora Letizia è iscritta alla Fitetrec Ante, la Federazione Italiana Turismo Equestre, e partecipa con ottimi risultati a manifestazioni ludico-addestrative che si svolgono all'interno di maneggi dove vengono ricostruiti gli ostacoli che un fantino e il suo cavallo troverebbero galoppando all'aperto. Percorsi molto simili a una gimkana con passaggi obbligati, superamento di barriere a terra e serpentine intorno a birilli. La giuria tecnica è composta da giudici che attribuiscono i punteggi alle prestazioni agonistiche con la stessa severità con cui giudicano gli atleti normodotati, cioè le persone normali. Pur avendo riscontrato ottimi miglioramenti sul carattere di sua figlia, mamma Patrizia Piccotti non si arrende e lancia un appello alle istituzioni cittadine, alle scuole di Gubbio e alle famiglie eugubine alle prese con problemi dovuti alla cura di persone inabili. "Spesso quando ci si trova a dover affrontare un problema gravoso come la disabilità ci si lascia prendere dallo sconforto - dichiara mamma Patrizia - il modo migliore per aiutare un disabile è quello di favorire con successo il suo inserimento nella vita di tutti i giorni. Un portatore di handicap chiede soltanto di essere il meno diverso possibile dagli altri - conclude Patrizia - vorrei che la storia di mia figlia Letizia insegnasse a tutti a non rassegnarsi mai nella vita".